Lunedì 23 Dicembre 2024

"Cinema e Sicilia" al Film Fest con lo sguardo infallibile e profondo delle donne

Uno sguardo attento alle varie sfaccettature del femminile in un festival che omaggia le donne come grandi protagoniste del nostro tempo. Un appuntamento immancabile quindi nell'attuale edizione del Tao Fest l'evento collaterale di “Cinema e Sicilia” che ha proposto tre cortometraggi ambientati e realizzati in Sicilia, alla presenza dei rispettivi autori, intervistati dalla giornalista Giovannella Brancato. Ha introdotto le proiezioni Nicola Tarantino, Responsabile della Sicilia Film Commission, che ha contribuito alla realizzazione dei film proposti, sguardi profondi sulle donne nell'ambiente siciliano. Si è partito con “La bellezza imperfetta” dell'ennese Davide Vigore, in cui la donna rappresenta quel piacevole imprevisto capace di sconvolgere radicalmente la vita di un uomo, come accade al protagonista della storia Girolamo Scimone (Melino Imparato), il cui incontro con una ragazza dell'Est, Victoria (Victoria Pisotska), metterà in crisi l'evanescente esistenza tra feste in Vucciria e l'attività di protettore. Presentato due anni fa a Venezia, il corto vanta la fotografia da Daniele Ciprì ed è prodotto da Labirinto Visivo col contributo di Mibac e Siae. La forza al femminile emerge anche nelle vicende di “Scharifa” (Fabrizio Sergi) e “Salviamo gli elefanti” (Giovanna Brogna Sonnino). Nel primo, prodotto da La Zattera dell'Arte di Ninni Panzera e Mibac e girato a Santa Teresa di Riva, una donna marocchina (Khadija Amzil) che lavora come assistente in un piccolo teatro saprà affrontare un imprevisto che rischia di rovinare una rappresentazione di Pirandello. Il corto, tra storia di vita e arte, affronta il tema dell'immigrazione, e ha vinto l'edizione 2018 di “MigrArti”. “Salviamo gli elefanti”, girato tra i luoghi e le vie più importanti di Catania, vede protagonista Lucia Sardo nei panni di Agata, donna delle pulizie dall'esistenza precaria che, dopo l'incontro con un bambino solitario, riuscirà a cambiare la sua vita in modo radicale. Con la regista anche il catanese Giuseppe Consales, produttore del film.

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