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Tutte le voci della Sicilia, momento d'oro per narratori e narratrici

Scalano le classifiche Cristina Cassar Scalia, Alessia Gazzola, Simonetta Agnello Hornby. E arrivano le isolane di Savatteri

“Scrivania e libri”Renato Guttuso, 1962, olio su tela

Scorrendo le classifiche di vendita e le uscite in libreria, ormai da tempo assistiamo ad un fenomeno davvero eccezionale. L’exploit di Stefania Auci, destinata a concludere il 2021 in vetta, primeggiando con “L’inverno dei Leoni” non è un caso isolato e difatti in questo weekend novembrino ci sono ben tre autrici siciliane nella top 10 della classifica nazionale: la netina Cristina Cassar Scalia, la palermitana Simonetta Agnello Hornby e la messinese Alessia Gazzola. La Sicilia ormai da tempo è un vero e proprio trend editoriale e da qui, dal centro del Mediterraneo, arriva anche la spinta più forte e sostanziosa per l’emersione delle voci femminili, con un vivaio di narratrici di tutte le stagioni – e in tutti i generi – che stanno dominando il mercato delle novità.
Partiamo proprio con Cristina Cassar Scalia (recentemente intervistata su queste stesse pagine) che con Il talento del cappellano (Einaudi Stile Libero) firma la quinta avventura del suo vicequestore aggiunto Vanina Guarrasi, in un’ambientazione catanese doc – con digressioni sull’Etna e fra le vie di Palermo. Cassar Scalia è una delle autrici più amate, impostasi con un mix riuscito fra humour e sapiente uso del dialetto – anzi, della lingua siciliana – creando una poliziotta tosta ma con le sue fragilità, alle prese con indagini e con problemi di cuore. Un cadavere che scompare apre la nuova avventura e Vanina si troverà invischiata nei suoi dilemmi sentimentali, con un colpo di scena che rimanda alla prossima avventura.
Sentimenti, indagini ed ironia sono i tre capisaldi della serie “L’allieva” creata da Alessia Gazzola (già divenuta su RaiUno una serie di grande successo) che dieci anni dopo l’esordio torna in libreria con La ragazza del collegio (Longanesi). Avevamo lasciato Alice Allevi in partenza per gli Stati Uniti, Washington, pronta per vivere una vita nuova, lontano da Roma ma il destino – e la carriera – la richiamano in patria e Alice, la specializzanda in medicina legale più celebre del mondo della narrativa, torna più matura e determinata. Saranno le circostanze – la morte di Francesca Rebaldi, una studentessa di un famoso collegio romano, investita da un’auto che non si è fermata a soccorrerla – a scombinare le carte in tavola, sempre in bilico fra testa e cuore.
Simonetta Agnello Hornby, amatissima dal pubblico, prosegue con la sua fortunata saga familiare – iniziata con “Caffè amaro” e proseguita con “Piano nobile” (Feltrinelli) – annodando a Punto pieno il suo racconto di omicidi, amori, violenze e ricatti dal 1955 al 23 maggio del 1992, quando furono uccisi Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta. Una storia di disincantata ironia, pagine per riguardare il nostro passato con una prospettiva diversa, sperando che il futuro sia più lieto.
Fra le tante novità, ecco il giornalista e scrittore Pietrangelo Buttafuoco con Sono cose che passano (La Nave di Teseo). Un romanzo che mescola il riso al pianto, una deliziosa farsa che termina in tragedia. Ambientato a Leonforte, narra la storia della principessa Ottavia di Bauci che sposa il barone Rodolfo Polizzi. Ma il sogno d’amore sfuma: la gran dama, parente stretta della famiglia Piccolo e protagonista della ribalta internazionale, verrà travolta da altre passioni. Rodolfo è un “baro-barone”, un finto nobile, e Buttafuoco ordisce una trama fitta di rimandi e citazioni, fra svolazzi della sua prosa barocca ed omaggi a personaggi storici, fra cui Nino Buttafuoco, zio dell’autore e parlamentare europeo.
Le Siciliane (Laterza) è il titolo del saggio di Gaetano Savatteri, scrittore e direttore della kermesse palermitana “Una marina di libri”. Dopo il successo con la serie “Màkari” tratta dai suoi libri per Sellerio, Savatteri rompe l’immaginario stantio della donna siciliana scoprendo le vite di Elvira Sellerio e Franca Viola sino alle grandi combattenti socialiste di Piana degli Albanesi. Le donne esemplari e ribelli di Savatteri diventano una bussola per infrangere l’archetipo della narrazione e ripensare l’isola intera.
E ancora, ecco il giornalista Davide Camarrone con Zen al quadrato (Sellerio) riportando indietro il tempo agli anni 80 a Palermo, con il racconto di una famiglia costretta a cambiare quartiere, giungendo al limite del «sacco di Palermo» ovvero ZEN 2, Zona Espansione Nord 2. Camarrone firma una storia urbana, frammenti di una normalità impossibile, vite minime già pronte per un racconto teatrale in cui il lettore si ritrova per non sentirsi mai più solo.
Ricordiamo anche l’uscita del giornalista Massimo Maugeri, Il sangue della montagna (La Nave di Teseo, pp. 608, euro 20), un vero e proprio romanzo-mondo, pagine dense di atmosfere, per un omaggio al territorio e alla maestà dell’Etna, e il nuovo libro di Costanza DiQuattro , Giuditta e il monsù (Baldini+Castoldi, pp. 22, euro 16), con una suggestiva saga familiare ambientata a Ibla, alla fine dell’800, unendo i sapori della cucina e la forza, talvolta morbosa, dei legami di sangue.
Chiudiamo, infine, con una sorpresa inattesa. Sellerio propone ai lettori La prima indagine di Montalbano , ovvero tre indagini dell’investigatore più famoso, dislocate in fasi diverse della carriera del commissario, un modo per rileggerlo e tenerlo vicino al cuore ancora per un po’ e, al contempo, un ottimo primo passo per una nuova generazione di lettori. Salvatore Silvano Nigro nella prefazione chiarisce che il libro «uscì in prima edizione da Mondadori nel 2004, mentre Camilleri cominciava a scrivere l’ultima indagine di Montalbano, Riccardino», pubblicata postuma, e rileggerlo oggi ha tutto un altro significato, malinconico e bellissimo. Come sa essere la nostra isola.

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