Giovedì 28 Novembre 2024

Scala, dieci minuti di applausi per La dama di picche senza Gergiev

Dopo la sostituzione di Valery Gergiev, che non ha preso le distanze dall’invasione russa all’Ucraina, torna alla Scala La dama di picche (opera del russo Cajkovskij), che al debutto diretta dal maestro - dopo una prima contestazione - aveva ottenuto nove minuti di applausi. Era il 23 febbraio scorso, la vigilia dell’attacco. A sostituire Gergiev è stato chiamato uno dei 'suoi' ragazzi, Timur Zangiev, un altro russo che già lo aveva sostituito in buona parte delle prove dato che il direttore era risultato positivo al Covid. Gli orchestrali allora avevano detto un gran bene di questo ragazzo di 27 anni, direttore ospite del Marinskij di San Pietroburgo, direttore all’accademia Stanislavsky e al teatro musicale Nemirovich-Danchenko di Mosca. E il pubblico, in sala anche la senatrice a vita Liliana Segre e il presidente emerito dell’Anno Carlo Smiraglia, ha apprezzato il suo arrivo applaudendolo fin dall’ingresso. Applauso ancora più caloroso alla fine in parte anche come ringraziamento per essersi reso disponibile cancellando anche una rappresentazione in programma ieri al Marinskji per poter essere a Milano in tempo. Rispetto alla prima, nella scena iniziale al coro delle voci bianche che canta «ci siamo riuniti per terrorizzare i nemici della Russia» è stato tolto il moschetto. Per il resto, rimane la bravura del cast su tutti quella di Asmik Grigorian nella parte di Liza, magnetica nell’aspetto, nel canto e nell’interpretazione. Oltre dieci minuti di applausi per questa Dama di picche senza Gergiev, che comunque sul podio dimostra sempre il suo carisma. Nel frattempo lui, che si è visto annullare a causa della sua vicinanza a Vladimir Putin tutti gli impegni in Europa ed America, ha iniziato una intensa attività. Anzi, un vero tour de force al Marinskij di San Pietroburgo dove il 9 marzo dirigerà La Gioconda di Ponchielli, il 10 Benvenuto Cellini di Berlioz e l'11 Madama Butterfly.

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