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Fiorello, sold out lo show per i piccoli pazienti del Bambino Gesù

«Esistono malattie inguaribili ma tutti sono curabili», come sostiene Papa Francesco: con la forza del sorriso, Fiorello ha regalato una serata di spensieratezza all’Auditorium della Conciliazione di Roma, sold out, per sostenere il neonato Centro di Cure palliative pediatriche dell’Ospedale Bambino Gesù inaugurato a Passoscuro (Fiumicino). L’intero incasso di “Stasera Fiorello per la solidarietà”, incluso il compenso dei musicisti e di tutti i lavoratori coinvolti, è stato devoluto al Centro, che accoglie le famiglie di bambini affetti da malattie senza possibilità di guarigione tra cui alcuni piccoli ucraini in fuga dalla guerra.

«Benvenuti a questa serata magica», ha esordito la voce fuori campo dello showman siciliano, entrato in scena dalla platea con un casco da centurione in omaggio a Roma, da 30 anni la sua città. «Questo libro è una lezione di vita», ha detto Fiorello tenendo in mano il volume, in vendita con lo stesso scopo solidale, “Posti in piedi alla 201” scritto da Diletta Del Bono, psicoterapeuta scomparsa nel 2020, all’età di 54 anni, dopo una battaglia di un anno e mezzo contro un tumore che lei chiamava “Squid”, calamaro.

Una battaglia che non le aveva tolto ironia e speranza. Diletta era un’amica di famiglia e aveva una cosa, su tutte, in comune con Fiorello: credeva nella forza del sorriso e nei benefici del buon umore. Le sue tre figlie, Penelope, Charlotte e Fiona, lo hanno raggiunto sul palco per abbracciarlo mentre cantava “Se io fossi un angelo” di Lucio Dalla, uno dei momenti più emozionanti come quando, con il pubblico in penombra e i cellulari illuminati, Fiorello ha intonato “Il mio canto libero” o quando ha chiamato sul palco Paola Turci, altra amica di Diletta Del Bono, per cantare insieme “Il cielo in una stanza”.

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