Comincia dal grano la XXIII edizione di Pordenonelegge 2022 (14-18 settembre) che ha scelto come simbolo la spiga di grano e come motto “Farina per il tuo sacco”. Una spiga d’oro che rimanda alla profondità della terra, alla storia delle civiltà, al Mediterraneo, alla ricchezza delle diversità (innumerevoli sono le varietà di pane che si contano), all’accoglienza, alla condivisione (compagno deriva dal sintagma cum panis), allo scambio, al rito, alla speranza. Rimanda a Demetra-Cerere e al femminile che resiste, se pensiamo che il celebre pane dell’antica Pompei ha resistito all’eruzione del Vesuvio.
E ovviamente, come ha ricordato in apertura della conferenza stampa Michelangelo Agrusti, presidente della Fondazione Pordenonelegge, rimanda all’attuale situazione di guerra e di distruzione in Ucraina. Ci sarà infatti un focus speciale sugli autori e poeti ucraini, peraltro il festival, una delle manifestazioni culturali più attese dell’agenda culturale italiana con il suo carattere nazionale e internazionale (la RAI è Media Partner della XXIII edizione) ha sempre avuto attenzione per l’attualità e le storie che viviamo.
Questa ventitreesima edizione- ha ricordato Ligustri-, verso la quale tante imprese e tanti sponsor privati mostrano una cura da mecenati, ha inoltre una novità in più oltre al tratto distintivo che è la cultura d’impresa propria del festival con importanti ricadute per il benessere del territorio: quest’anno, infatti, la preview si svolgerà l’8 settembre a Praga, oggi più che mai attenta alla cultura italiana, in un ponte culturale e letterario fra l’occidente e l’est-Europa. L’inaugurazione ufficiale sarà mercoledì 14 settembre, simultaneamente nelle città di Pordenone, Trieste, Lignano Sabbiadoro, un triangolo culturale che si arricchisce con il coinvolgimento dei comuni di Prata e di Sesto.
«Una festa del libro - ha sottolineato il sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani-, che attraverso l’incontro con gli autori mette a disposizione del territorio le buone pratiche», perché come concordano i curatori del festival, Gian Mario Villalta (direttore artistico), Alberto Garlini e Valentina Gasparet «la nostra società ha bisogno più che mai di cultura, come forma di conoscenza di un mondo sempre più complesso e stratificato, e sempre più oggetto di interpretazioni che spesso travisano la realtà».
Autori italiani e autori stranieri s’incontreranno in questi giorni in cui si condividerà il pane della cultura e ci sarà “farina per il sacco” di tutti, dagli eventi per ragazzi (tra i quali laboratori per i più piccoli e gli appuntamenti legati al “Caro autore, ti scrivo...”, il concorso promosso da Pordenonelegge per gli studenti delle Scuole Secondarie di primo grado), alle mostre ed esposizioni, ai dialoghi sui temi che ci riguardano (dalla scienza alla tecnologia all’ecologia), alla poesia con la celebrazione di Milo De Angelis (“Pordenone legge poesia” è, inoltre, un contest rivolto ai giovani autori e agli esordienti) alla memoria (Pasolini innanzi tutto), alla giovane filosofia, allo sport.
Ognuno potrà vivere la “sua” Pordenonelegge nell’incrocio tra le varie arti (spazio per fotografia, musica, teatro e fumetto) mentre potrà incontrare tra gli stranieri Jeffery Deaver, Olivier Norek, Roy Chen, Jason Mott, gli ucraini Aleksej Nikitin e Sasha Marianna Salzmann, Jhumpa Lahiri, alla quale va il Premio Crédit Agricole FriulAdria, il Premio Pulitzer 2022 Joshua Cohen, Anilda Ibrahimi, il Premio Pulitzer Poesia 2020 Jericho Brown.
E fra le tante voci nazionali della letteratura e del pensiero, Saviano, Carofiglio, De Silva, Bignardi, de Giovanni, Recalcati, Parrella, Valerio, Tuti, Lucarelli, Balzano, Ginzburg, Lipperini, Della Valle, Patota, Ardone, Carlotto, Rampini, Damilano, e tanti altri ancora, insieme ai messinesi Nadia Terranova e Francesco Musolino.
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