Libri molto belli, e molto amati, hanno talora cammini lunghi e fecondi. Sta accadendo a uno dei romanzi più importanti degli ultimi anni, “Addio fantasmi” (Einaudi, 2018) di Nadia Terranova, la scrittrice messinese che con questo romanzo, il suo secondo (ma fuori dal computo della sua ormai vasta produzione per ragazzi), è stata in cinquina al Premio Strega del 2019. 7 Adesso il romanzo è stato portato in scena, con la regia di Luigi De Angelis, e la felicissima drammaturgia di Chiara Lagani. Due eccellenti attrici, Anna Bonaiuto e Valentina Cervi, impersonano la madre e la figlia che si ritrovano nella casa di Messina in cui la protagonista, Ida Laquidara – che del romanzo è io narrante e dolente – , torna dopo anni per aiutare la madre a sgomberare, ovvero a sostenere il corpo a corpo coi fantasmi della loro vita, primo fra tutti quello del padre, scomparso d’improvviso e della cui sorte non si sa nulla, ma la cui assenza è stata per anni presenza asfissiante e ineludibile. Una “famiglia interrotta” nel racconto della quale s’incardina uno dei temi più fecondi della narrativa di Nadia Terranova: la sopravvivenza (il libro infatti è dedicato «ai sopravvissuti»). «Chi scompare – scrive l’autrice – ridisegna il tempo, e un circolo di ossessioni avvolge chi sopravvive», che finisce per «abitare il danno, invece di ripararlo»: ecco che la casa, nella luce bianca dello Stretto e di Messina (la città, amatissima città da cui partire e a cui non smettere di tornare, è una dei protagonisti), è simbolo e ricettacolo delle ossessioni, epicentro inevitabile, copertura e alloggio della ferita originaria attorno a cui si è organizzata la vita di Ida e della madre. «La cosa più difficile è stata vedere trasformato un testo tutto scritto in prima persona, dal punto di vista della figlia, in questo doppio io sulla scena, in cui ci sono una madre e una figlia – ci dice Nadia Terranova con emozione – . Parole che io avevo pensato per Ida vengono trasformate per essere parole della madre. E questo lavoro era difficilissimo, era impossibile riuscire a raggiungere un risultato soddisfacente. Io dico che il risultato è la perfezione: il libro è stato talmente sviscerato e amato che questo sdoppiamento dell’io in scena diventa non solo credibilissimo, ma doveroso e necessario». Andare al fondo del testo, recuperandone ogni piega, ogni significato, e rimontandolo in modo da poterlo portare sul palcoscenico, trasferire dalla pagina alla voce, al gesto, ricrearlo drammaticamente: un’operazione che la creazione di Fanny & Alexander, una coproduzione con Ravenna Festival, Infinito Produzioni, Progetto Goldstein e Argot, fa con grande perizia e delicatezza, profonda comprensione del testo, ma anche rispetto e persino amore. «Le attrici sono straordinarie – dice ancora Nadia Terranova – , il lavoro di drammaturgia di Chiara Lagani approfondisce, anzi va in profondità, tocca tutte le corde più profonde che io ho toccato nel romanzo e le fa venire fuori attraverso uno studio anche delle sonorità, dei fruscii, delle apparizioni fantasmatiche, delle voci esterne ma sempre che arrivano dentro la casa, come se i muri della casa non fossero mai muri che separano, ma sempre fragili, porosi rispetto all’esterno. Ecco, tutto questo rende veramente l’anima di Addio fantasmi». Lo spettacolo, dopo la trionfale prima al Ravenna Festival del 12 luglio scorso, sta andando in giro in Italia (e speriamo di poterlo vedere anche a Messina e in Calabria, che sono i luoghi del romanzo, nella prossima stagione), e sarà in Sicilia a Gibellina, nel programma delle Orestiadi, il 30 luglio, al Baglio di Stefano (musiche e sound design di Emanuele Wiltsch Barnerio, costumi di Chiara Lagani, con le voci di Mirto Baliani, che cura anche la fonica, Consuelo Battiston, Silvio Lagani, Marco Molduzzi, Margherita Mordini, Rodolfo Sacchettini). A Gibellina lo stesso giorno Nadia Terranova presenterà il suo ultimo romanzo, “Trema la notte” (Einaudi), conversando con Beatrice Monroy. È il racconto di quell’apocalisse che fu il terremoto dello Stretto del 1908, attraverso le storie di una ragazza messinese e un bambino reggino: un’altra tappa di quella straordinaria esplorazione dei luoghi, delle memorie, delle strutture familiari che Terranova conduce da anni, il terzo capitolo d’una sorta di “trilogia dei sopravvissuti”. Ma la scrittrice “strettese” incontrerà i suoi lettori siciliani e calabresi in tante altre date, a partire da Capo d’Orlando e Messina, venerdì e sabato. Perché i libri si parlano tra loro, e parlano coi luoghi e le persone, e non smettono di tracciare strade. Per nostra fortuna. TUTTI GLI APPUNTAMENTI CON NADIA TERRANOVA Nadia Terranova presenterà «Trema la notte» venerdì a Capo d’Orlando (ore 18.30, Villa Piccolo), sabato a Messina (Capo Peloro, ore 19,30, con Anna Mallamo), lunedì a Milazzo (ore 19.30 a Villa Vaccarino, con Salvino Cavallaro e Attilio Andriolo), martedì a Ganzirri (ore 18, Casa della musica e delle arti, con Milena Romeo), giovedì 28 a Reggio (ore 19.30 Circolo Calarco, con Cinzia Messina e Anna Foti), venerdì 29 a Ficarra (ore 19.30, "La Stanza della seta”, Palazzo Mili, con Cettina Giallombardo), domenica 31 a Gela (ore 19, libreria Orlando, con Nadia Paola Greco), lunedì 1 agosto a Enna (ore 20, libreria Mondadori, con Irene Falconieri), mercoledì 3 a Terrasini (ore 19, Palazzo d’Aumale, con Stefania Auci e Elvira Terranova), giovedì 4 a Partanna (ore 18.30, Chiostro dell'ex Monastero delle Benedettine, con Filippo Triolo), venerdì 5 a Scopello (ore 18, Parco rupestre Re Ferdinando, con Corrado Melluso), martedì 9 a Trapani (ore 19, Casina delle Palme, con Giacomo Pilati), mercoledì 10 a Mazara del Vallo (ore 21.30, con Catia Catania), giovedì 11 a Sciacca (ore 20, con Sandra Tornetta), sabato 13 ad Alcamo (ore 19.30, con Christian Rocca, Vito Lanzarone).