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Da “Un posto al sole” ai tormenti e le emozioni di “Portami con te”. Il romanzo di Carraturo e Terracciano

La trama trae spunto dalla vicende della fortunata soap opera della Rai

Chissà perché dopo la fine di una relazione sentimentale importante, una delle reazioni più comuni è quella di fare un viaggio, prendere le distanze dalle emozioni che hanno segnato gli attimi di una storia d’amore. Forse è l’esigenza di far sbiadire lentamente il ricordo, l’impulso primario, e, con questo, la persona che ha abbandonato il campo, noncurante della sofferenza dell’altro. Forse e più verosimilmente, il viaggio è un modo per prendere le distanze da se stessi, dalla parte più profonda di sé che si scopre vulnerabile per quell’amore di cui oggi avverte forte la mancanza. Ma risorgere dalle ceneri si può, per poi ricominciare ad amare.

Questi e altri i messaggi del lessico amoroso che da ventisei anni intreccia le vicende della fortunata soap opera Rai “Un posto al sole”, che può contare su una meravigliosa location situata nel Golfo di Napoli, in quell’angolo d’incanto che è Posillipo, ove si erge prepotente Villa Volpicelli, la struttura che accoglie le storie degli inquilini di Palazzo Palladini. Oggi un frammento di quelle vicende è diventato un libro, “Portami con te” (Rai Libri), scritto a quattro mani da Dario Carraturo, dal 2001 story editor, e Paolo Terracciano, head writer, del più longevo daily drama della televisione italiana.

La trama prende spunto dalla recente rottura sentimentale di Vittorio Del Bue in arte Vicky Beef, youtuber di Palazzo Palladini e speaker di Radio Golfo 99; giovane simpatico e disinvolto, dotato delle capacità di piacere alle ragazze con qualche frase ad effetto detta al momento giusto. Ma la sua indole di dongiovanni dal “rimorchio facile” è stata messa a dura prova dalle ultime due storie sentimentali, con Anita prima e con Alex poi, che hanno smantellato le sue certezze. Nel momento in cui Vittorio intraprende il viaggio per l’Europa, col pretesto di raggiungere ad Oslo un cliente per un contratto pubblicitario, è semplicemente una persona che si lecca le ferite, insolitamente distratto verso il genere femminile e spesso assorto nei suoi pensieri.

Inizia così la vicenda di un romanzo avvincente, in cui emerge uno stile narrativo chiaro dal tono conversazionale, tipico di chi costantemente ha il compito di mettere in scena l’Italia di oggi, attraverso storie parallele che assieme danno un affresco sociale esemplificativo del nostro tempo. Durante il viaggio, la storia di Vittorio si intreccerà con quella degli amici Patrizio Giordano, segnato dalla recente rottura con Clara, e Michele Saviani, che ha visto naufragare il suo matrimonio con Silvia.

Tre uomini in fuga dall’amore quindi, che cercano di riempire i vuoti dei sentimenti feriti. La storia, tuttavia, nel suo procedere dinamico e libero, consente al lettore di seguire le diverse fasi attraverso cui i tre protagonisti, in primo luogo Vittorio, ritroveranno la bussola dei sentimenti e forse della loro vita. Un romanzo di verità, quindi, che dimostra la fondamentale vulnerabilità dell’essere umano ma anche la sua capacità di trovare in sé le risorse per “ricominciare”.

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