Martedì 26 Novembre 2024

"Dipinto sull'acciaio", il rapporto tra heavy metal e pittura secondo Francesco Gallina

Nonostante la presenza massiccia di riferimenti intellettuali importanti al suo interno, il mondo dell’heavy metal è visto da fuori utilizzando la lente deformante del pregiudizio, che distorce e mortifica profondamente il significato della più larga parte di questa sottocultura. Invece, essa è connotata da riferimenti profondi a vari settori artistici basilari per definire l’identità di singole popolazioni o della razza umana nel suo complesso.

Religione, filosofia, scienza, politica, storia, folklore e vari altri argomenti di interesse comune a ogni persona di cultura non sono troppo difficili da rintracciare al suo interno. Così, risulta altrettanto naturale che si sia fatto e si faccia un massiccio uso del lavoro di grandi pittori per le cover di alcuni di questi e ancor più macroscopico come la percezione comune rispetto a una forma espressiva multiforme come quella in analisi, sia sbagliata. Puntualizzarlo può contribuire non solo a far capire meglio un mondo che è un vero giacimento culturale dai più sostanzialmente ignorato, se non deriso o denigrato, ma allo stesso modo a prendere o riprendere contatto con una parte importante della cultura europea e non solo.

I personaggi che hanno prestato la loro opera per il metal approcciando la materia con mentalità vicina a quella di alcuni artisti heavy sono così tanti, che ignorare questo aspetto della questione significherebbe fare un grave torto al mondo del sapere. Da pittori epocali come Hieronymus Bosch o il Goya fino a nomi molto vicini a noi come quelli di Giger e Beksiński, a una serie di illustratori moderni e contemporanei come Frazetta, Riggs, Girardi o Kantor, la semplice analisi superficiale della vastità dei riferimenti pittorici considerati basilari da ogni critico d’arte degno di questo nome che si osservano nel settore hm, dovrebbe indurre a riflettere meglio su come un intero universo musicale meriterebbe di essere considerato. Senza liquidarlo frettolosamente come pura e semplice espressione di vuota ribellione in quanto tale o peggio, come fenomeno pericoloso da combattere per mettere al riparo la società più rispettabile dall’influenza nociva di un pugno di satanisti, alcolizzati e drogati dediti al rumore, come moltissimi sembrano ancora pensare.

Dipinto Sull’Acciaio tratta inizialmente della presenza di opere pittoriche classiche negli artwork di album heavy metal e dintorni dividendolo in più parti. Nella prima prende a titolo di esempio una ristretta serie di autori importantissimi - i cosidetti “Totem” - i quali sono stati scelti massicciamente da gruppi metal, o che sono in ogni caso importanti per alcuni particolari dischi loro legati e pertanto risultano maggiormente conosciuti dagli ascoltatori del genere. O ancora, che per il loro particolare afflato pittorico e per il modo in cui hanno vissuto, sono da considerare come intrinsecamente heavy. Poi fa lo stesso per alcuni altri appartenenti a correnti pittoriche concettualmente metal come Romanticismo, Simbolismo e Preraffaeliti, ma in maniera più sintetica. Per chiudere la prima parte il libro fa una corsa dal Trecento al Novecento osservando alcuni pittori “cannibalizzati” da musicisti metal, per dimostrare come l’interesse dell’heavy verso la pittura attraversi un arco temporale enorme che, peraltro, avrebbe potuto essere trattato in maniera ancora più vasta e col black metal a marchiare la maggioranza dei passaggi. Nella seconda parte, invece, si occupa di alcuni illustratori/disegnatori che hanno prodotto copertine importantissime sia per il loro impatto estetico e spesso pure per la qualità dei dischi cui sono associate, indicando il loro rapporto con l’arte dei secoli passati e le influenze da questa provenienti, sconfinando ripetutamente nel mondo del fumetto. Stabilendo una volta per tutte che per veicolare cultura ai nostri giorni, ci vorrebbero probabilmente molti più Bruce Dickinson e Dave McKean e davvero meno Sfera Ebbasta e Myss Keta a stuprare le nostre cellule cerebrali.

Da rimarcare la prefazione di Eliran Kantor e la postfazione di Steve Joester. Coi contributi letterari e le illustrazioni di Eliran Kantor (illustratore per Testament, Helloween, Kreator, Sodom etc.), Mario Di Donato (Unreal Terror, The Black e pittore affermato), Enzo Rizzi (autore di Heavy Bone: la storia del rock a fumetti, etc.), Paolo Girardi (illustratore per Manilla Road, Dark Quarterer, etc.) e Steve Joester (fotografo per Judas Priest, AC/DC, Rolling Stones, Pink Floyd, Sting, Sex Pistols, etc). Il libro è stato recensito o menzionato in Italia da testate d’arte e cultura come Insideart, europaeculturaelettronica, A6Fanzine, emotionrit, oubliettemagazine.com e da tutte quelle dedicate al metal. All’estero, l’opera è stata inserita da Amaranta Saguar García per conto dell’organizzazione culturale internazionale ISMMS (International Society for Metal Music Studies) tra quelle di interesse per il proprio data base scientifico/letterario, è citata dalla pagina Facebook di lingua spagnola heavytecarios che si occupa di catalogare opere di valenza culturale dedicate al metal a livello mondiale.

É stata presentata con interviste audio/video da innumerevoli stazioni radio italiane, in Argentina dal portale truenosmetalicos.com.ar e dalla stazione radio NAP-La Falda. In tutta l’America Latina, Spagna e Portogallo dalla trasmissione Metal Invaders tramite la piattaforma TV wowelsalvador.com. La sua uscita è stata riportata con ampio spazio dalle testate cilene rocklegacy.cl, rockandwrestilng.com e zerovarius.cl, da quella U.S.A. di lingua spagnola rockerosvip.com, da quella croata northfromnorthern.wordpress.com e da quella tedesca eternal-terror.com. Il libro è stato esposto al Salone Internazionale del libro di Torino ed è stato acquisito dalla Biblioteca del Comune di Morazzone (VA). Inoltre, un promo video che lo riguarda è stato trasmesso una prima volta dal 28 marzo al 3 aprile 2022 sugli schermi delle Metro di Roma, Brescia, Genova e Milano e nei più importanti aeroporti d'Italia grazie al circuito Telesia Tv. In quanto video più votato dal pubblico dei social, è stato riproposto anche a giugno. La band romana dei Road Syndicate ha dedicato al libro la canzone Take me Higher, singolo tratto dal loro album vol. ii. e prossimamente ne farà un video.

L’autore

Francesco Gallina ha cominciato all’età di diciassette anni come speaker radiofonico e scrivendo inizialmente per la fanzine di Torino «Metal Fortress» poi diventata «Inferno Rock», la prima rivista dedicata all’heavy metal in Italia regolarmente diffusa in edicola. Dal 2005 scrive per la metal webzine «metallized.it», per cui ha pubblicato a oggi oltre 2000 tra recensioni, live report, articoli di approfondimento a sfondo sociale e culturale e interviste ad alcuni tra i personaggi più in vista della scena metallica internazionale. Ha pubblicato alcuni racconti brevi con Perrone Editore, è autore della prefazione della biografia «Rory Gallagher, il bluesman bianco con la camicia a quadri», di «Italian Thrash Metal Militia» e «Benvenuti All’inferno». Una sua recensione è compresa nel volume «Italian Rhapsody. L'avventura dei Queen in Italia». Prima di «Dipinto Sull’Acciaio - del rapporto tra heavy metal e pittura», nel 2019 è uscito il suo volume «Donne Rocciose – 50 ritratti di femmine rock», seguito nel 2020 da «Adepti della Chiesa del Metallo», ambedue per Arcana Edizioni. Si occupa inoltre della promozione di rock/metal band, è ospite fisso in veste di intervistatore/opinionista a Rdt Radio Station Trieste e collabora alla comunicazione di Blasphemous Art Records. Come pittore ha partecipato alla grande collettiva di artisti legati al metal insieme a nomi di primo piano della scena mondiale - Mario “The Black” Di Donato, Mark Greenway e John Cook dei Napalm Death, Ted Aguilar (Death Angel), Roger Rasmussen (Carpathian Forest) e altri - che si è tenuta il 24 settembre 2022 a Fara Filiorum Petri (CH).

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