E‘ il 2003 quando «Buongiorno, notte» di Marco Bellocchio narra il rapimento, la detenzione e l’omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse, sulle orme del libro “Il prigioniero” (Feltrinelli), scritto dall’ex brigatista Anna Laura Braghetti. A quasi vent’anni dall’acclamata pellicola, il regista torna con “Esterno Notte” – in onda su Rai1 il 14, 15 e 17 novembre per tre prime serate – su quel tragico evento che ha cambiato profondamente la Storia italiana. Grande successo a Cannes, New York e Londra e un passaggio al cinema nei mesi scorsi per un progetto che nasce con una finalità diversa rispetto al primo film, utilizzando la narrazione seriale per abbracciare i molteplici punti di vista di chi nel 1978 fu protagonista e vittima di quella tragedia. «Da parte nostra non c’è, e lo si sente, l’intento di fare i conti con qualcosa, dire “la cosa è andata così e voi siete colpevoli”, come in un tribunale – ha specificato Bellocchio in conferenza stampa – . Non c’è nulla di tribunalizio. Il senso e il sentimento di questa serie sono altrove; in quella tragedia che ci fa ancora palpitare, con un coinvolgimento maggiore di prima». Sentimento individuato anche nel pubblico di Cannes e delle sale: «C’è stato un interesse sincero, stupore e grande partecipazione da parte dei giovani; ma anche chi ha vissuto il caso Moro da adulto ha manifestato una passione fuori da qualunque ideologia, che spero di ritrovare nel pubblico televisivo». Riguardo al personaggio di Moro, la miniserie punta sulla sofferenza presente nelle sue lettere, che fa da contraltare alla figura del leader politico, fedele alla Ragion di Stato. «Una libertà di invenzione che a uno storico potrebbe non piacere – puntualizza Bellocchio – ma che nell’interpretazione di Fabrizio Gifuni ha un senso proprio nel far emergere quei sentimenti di rabbia e dolore che sembrano addirittura stridere con l’essere cristiano e credente del personaggio». Gifuni torna a vestire i panni di Moro dopo averlo interpretato in teatro nella pièce “Con il vostro irridente silenzio”. «Tornare a raccontare questa storia non è soltanto narrare la vicenda più rilevante della seconda metà del Novecento italiano – osserva l’attore – ma è anche e soprattutto cercare di capire cosa abbia a che fare con noi oggi, in un’epoca in cui si suggerisce alle nuove generazioni che la memoria è inutile e divisiva, qualcosa di cui cancellare le tracce. Figure come Aldo Moro sono fantasmi della nostra Storia, corpi a cui non è stata data degna sepoltura e quindi tornano a sollecitarci con la loro vicenda, chiedendo che sia rivisitata ancora una volta». Nel nutrito cast anche Margherita Buy (la moglie Eleonora Chiavarelli), Toni Servillo (Paolo VI), Daniela Marra (la brigatista Adriana Faranda), Gigio Alberti (Benigno Zaccagnini), Fabrizio Contri (Giulio Andreotti) e Fausto Russo Alesi, interprete di Giovanni Falcone ne “Il traditore”. L’attore palermitano veste qui i panni di Francesco Cossiga, che respinse ogni trattativa con le Br per la liberazione di Moro, suo mentore e amico: «È stato viaggio intenso e immersivo nella complessità dell’essere umano e abbiamo cercato di restituire un personaggio complesso, poderoso, imprendibile, anche misterioso in quei 55 giorni, diviso tra la ragione umana e la Ragion di Stato. Un percorso doloroso su una tragedia collettiva che fa appello anche alla nostra responsabilità politica». Altri siciliani del cast gli attori palermitani Aurora Peres (la primogenita Maria Fida Moro) ed Emmanuele Aita (l’extraparlamentare Lanfranco Pace) e, in un breve cameo, l’attrice messinese Federica De Cola (la brigatista Barbara Balzerani). “Esterno Notte” è prodotta da The Apartment e Kavac Film in collaborazione con Rai Fiction e in coproduzione con Arte France, distribuita a livello internazionale da Fremantle. Dopo il Critics Award come miglior film internazionale, la serie riceverà il riconoscimento alla narrazione più innovativa agli EFA.