C’è qualcosa che ci sfugge nella vicenda di Enrico Montesano, estromesso da “Ballando con le stelle” per aver indossato, durante le prove, una maglietta della X Mas, qualcosa di inafferrabile, perché paradossalmente o un senso non ce l’ha o, se lo ha, è inequivocabile. Già a noi risultava strano che Montesano, dichiaratamente novax, protagonista durante il periodo pandemico di varie sortite borderline, fosse stato ammesso nello show di punta di Raiuno. Vero è che se senza particolari conseguenze sono stati reintegrati in servizio i medici che si erano rifiutati di vaccinarsi, un uomo di spettacolo di lungo corso e di sicuro richiamo a buon titolo avrebbe potuto partecipare ad uno spettacolo di intrattenimento. Fra l’altro Montesano nel corso delle puntate aveva dimostrato tutte le sue doti di showman, scafato romanesco e furbo capocomico, mantenendo un atteggiamento quasi modesto a fronte dei complimenti della giuria sul modo di porsi e l’attitudine al ballo. Ma l’autenticità della persona prima o poi avrebbe superato la finzione scenica del personaggio, tanto più in un momento storico in cui le idee personali sembrerebbero coincidere con l’attuale posizionamento politico, con le conseguenze che conosciamo e che, in certa misura, sembrano anche condizionate dal fatto che, ad una certa età, ci si sente autorizzati a mollare i freni inibitori. Tuttavia, a nostro parere, lo stupore, però, non è per Montesano, i cui precedenti dovevano già imporre cautela, ma per la produzione del programma. E poiché lo spezzone registrato alle prove era, appunto, già stato visionato e montato, la problematica si sposta da Montesano a chi ha lasciato che andasse in onda. E, qui, appunto, sta l’inafferrabilità del fatto e l’esercizio dietrologico, perché Montesano ha le sue colpe per aver indossato la maglietta, ma a mandarla in onda è stato un maldestro autore che sconosceva il significato del motto stampato e il riferimento storico? È stato un nostalgico e consapevole programmista che riteneva l’attualità politica matura per sdoganare simbolo e maglietta? E c’è voluto un tweet della Lucarelli con rinforzo della Mannoia a sollevare il problema e perché la Rai dopo quasi 12 ore si accorgesse del problema? Certo è che, nonostante Nostra Signora dell’Educazione Milly Carlucci pensi di mettere in scena uno spettacolo ineccepibile e di buon gusto, questa edizione di Ballando con le stelle sta assumendo una deriva da rotocalco più che popolare, grossolana, in cui, a priori, si sono create le condizioni per sospetti, confusione fra i giudizi, malanimo fra i giurati. Basti solo pensare che di ciò che accade il sabato sera si discute la domenica pomeriggio come argomento di comari dal parrucchiere.