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Anbeta Toromani a Catanzaro e Messina: «La musica dal vivo riporta alle origini della danza»

La danza fa parte di lei sin dalla più tenera età. Anbeta Toromani, ballerina prodigio che ha conquistato i cuori del grande pubblico italiano durante la sua esperienza di concorrente ad “Amici di Maria De Filippi” nel 2002, racconta gli anni trascorsi sulle scarpette con le punte tra Tirana, sua città natale, e l'Italia. Anbeta si esibirà per due date imperdibili, inserite nella stagione teatrale di AMA Calabria, con lo spettacolo “Preludes” in cui sarà affiancata dai colleghi Alessandro Macario e Amilcar Moret Gonzalez, il tutto con la musica suonata dal vivo dalla pianista Sofia Vasheruk.

Il duplice appuntamento sarà stasera al Teatro Comunale di Catanzaro, alle ore 21, e domani al Palacultura Antonello di Messina, a partire dalle ore 18 con l'Accademia Filarmonica di Messina.
«“Preludes” è uno spettacolo molto intimo perché in scena siamo solo tre ballerini e un pianista. È uno spettacolo costruito apposta per pianoforte e danza ed è un po' come ritornare alle origini. Molto essenziale al livello di scenografia, ma è proprio questa la particolarità».

Con te in scena ci saranno anche Amilcar Moret Gonzalez e Alessandro Macario, quanta sintonia avete sul palco?
«Con Alessandro ci ritroviamo spesso a ballare insieme, abbiamo questa passione per la danza in comune. Come Alessandro conosco da moltissimi anni anche Amilcar, che è un ballerino bravissimo con cui abbiamo ballato insieme tantissimo».

“Preludes” avrà anche la pianista Sofia Vasheruk che suonerà alcuni tra i preludi più famosi di Chopin, Debussy e Bach. Che effetto fa danzare con la musica dal vivo?
«Sì, danzare con la musica dal vivo è un’abitudine che un po' si sta perdendo, per questo dico che con “Preludes” si ritorna alle origini. Noi ballerini siamo abituati a provare con la musica di un pianoforte, sia che si tratti di un teatro con un corpo di ballo o di una lezione. Il maestro di pianoforte ci accompagna dalla lezione alle prove, poi, in base alle decisioni di produzione, si va in scena con l’orchestra. Il rapporto ballerino/pianoforte è stretto e longevo. Nascono insieme, perché da quando inizi a fare danza, a quando finisci, il pianoforte ti accompagna quasi sempre».

Hai avuto esperienze tanto in televisione quanto in teatro, esistono molte differenze su come viene percepita la danza in questi due ambienti?
«Sono due mondi diversi che, quando si incontrano con le persone giuste, tirano fuori cose positive, come anche nella vita quando incroci una determinata persona in un determinato momento e viene fuori un progetto importante. Sono due mondi con tempi diversi, i tempi televisivi sono molto più veloci rispetto a quelli del teatro, poiché in questo caso un personaggio va provato e riprovato, va maturato».

Progetti futuri?
«Sempre con le coreografie di Massimo Moricone abbiamo finito il suo “Romeo e Giulietta” al Teatro Verdi di Salerno. Abbiamo un altro progetto con il maestro coreografo Amedeo Amodio».

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