«L’estate a Roma non finisce mai» scriveva Pavese nel romanzo «Il compagno», ma oggi, dopo belle giornate “estive”, piove su Roma con una pioggia gentile, mentre mi dirigo alla Nuvola di Fuksas, quartiere Eur, per andare incontro alla mia prima volta – lo confesso – della ventesima edizione di “Più libri più liberi”, la bellissima Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria nel Roma Convention Center di Viale Asia, la Nuvola, appunto. Fermata metro Eur Fermi. Bello il nome Fermi, mi sembra un presagio di conoscenza e infatti appena scendo le lunghe scale dal varco riservato alla stampa, mi rendo conto che gli slogan che campeggiano dovunque, «Più editori, più incontri, più autori», «Più emozioni, più eventi, più dialogo», rivelano una realtà in cui mi inoltro come invasata da una magica furia.
All’interno, sopra tutti noi c’è la portentosa Nuvola di Massimiliano Fuksas che sembra proteggere dall’alto le numerose sale intitolate ai pianeti e alle stelle: Nettuno, Marte, Giove, Venere, Luna, Vega, Antares, Sirio, Elettra, dove insieme al vasto spazio quotidiano per Ragazzi, allo Spazio Rai, all’Arena Biblioteche di Roma e all’Auditorium, vengono declinate «solo grandi storie», come recita un altro felice slogan della rassegna.
Storie senza dogmi, storie di mare, di luoghi, storie di amore e di amicizia (un giovane che chiede a un editore una storia d’amore da regalare a Natale, e guarda una copertina in rosa, si sente rispondere: sì, è una storia d’amore, di una madre verso la figlia transgender), di diritti umani e civili, di libertà, di sport e campioni (si parla pure di «atlante sentimentale dei gol»), di musica, di donne in cammino, di magia, di natura e difesa dell’ambiente, di inquinamento digitale, di fotografia, di giustizia, di Mediterraneo, di Dante e di lingua italiana (commovente il ricordo di Serianni), di guerra e giornalismo di guerra, di green anche nell’editoria, di arte e tanto altro ancora.
Non mancano il grande racconto della poesia, le storie solidali, di integrazione e di accoglienza, il viaggio nel mondo del fumetto e la musica dal vivo. Nello spazio Rai di Fahrenheit, sul tema “I libri e le idee” con Loredana Lipperini, Graziano Graziani, Susanna Tartaro e Gino Roncaglia si discute dell’importanza delle biblioteche scolastiche che – ricorda Roncaglia – «Tullio De Mauro considerava molto importanti giacché esse sono non solo la stanza dei libri, ma il luogo-laboratorio dove ci si incontra». «In tutte le biblioteche dove entrano i piccoli – aggiunge la Tartaro, scrittrice e curatrice di Fahrenheit – va tenuto vivo il progetto “A voce alta”, cominciando magari con giochi di scioglilingua ed esercizi di respirazione, imparando ad ascoltarsi mentre si legge. La lettura è anche corpo, quindi per i bambini è importante iniziare dal respiro».
Tutto molto bello, mentre la Lipperini, “ad alta voce”, esprime la comune preoccupazione per l’emendamento del governo che prevede l’abolizione del bonus cultura per chi abbia compiuto i 18 anni: «Sarebbe stato importante estenderlo e non cancellarlo», dice Roncaglia che citai confortanti dati Istat sulla crescita della lettura tra i giovani proprio grazie al bonus cultura.
Leggere è una buona azione, ma sicuramente è un atto di libertà, come recita la lectio magistralis di Alessandro Baricco “Perdersi e ritrovarsi, i libri e la libertà”: la libertà di leggere senza censure, ma anche di muoversi in tanti piccoli universi di attenzione per l’economia della lettura, una cosa che si dovrebbe insegnare ai bambini sin dall’infanzia. E tanti sono gli spazi dell’editoria per bambini e ragazzi, perché è proprio iniziando da piccole fantastiche storie colorate (molte letture sono state curate dalle Biblioteche di Roma e dai Volontari del Servizio Civile), da storie pazze e terribili, piccole piccole nell’area “Nati per leggere”, si pensa ai lettori del futuro.
La scrittrice messinese Nadia Terranova, uno dei numerosi grandi autori italiani e stranieri presenti a “Più libri più liberi”, dove le è stato consegnato il Premio Strega Ragazzi per il suo “Il segreto” (Mondadori, con le bellissime illustrazioni di Marta Cerri), ci dice che qui è di casa: «Io frequento questa fiera da quando sono arrivata a Roma e studiavo per lavorare nell’editoria, quindi sono molto affezionata, soprattutto alla valorizzazione che viene fatta dei piccoli editori, e scopro sempre editori e libri nuovi, che non conoscevo».
Solo grandi storie dunque, magari racchiuse in piccoli deliziosi libri di realtà editoriali che non pensi possano esistere. A Capri, in Basilicata, a Cagliari, a Trento, a Sant’Arcangelo di Romagna, a Palermo, a Trapani, a Soveria Mannelli, a Casale Monferrato, a Macerata, a Nardò… Tra i circa 600 editori presenti si naviga in un mare colorato, lo mostra la copertina del programma: una barca dalla vela gonfia che si destreggia tra onde di tanti colori, ma in fondo c’è il faro a mostrare l’approdo. E come non fermarsi davanti ai desk di editori piccini dai nomi affascinanti? Zolfo, Le Commari, La Conchiglia, La Piccolina, La Lepre, Il pozzo di Giacobbe, Kalandraka, Lastarìa, Buendìa, Diastema, Carthusia, solo per citarne alcuni. Sono tentata di comprare tutto, prendo appunti. Impossibile resistere, tra gli altri, ai due volumetti della collana I Diamanti della Salerno Editrice. Piccole preziose gemme letterarie che in edizioni filologicamente curatissime racchiudono la poesia di tutti i tempi, dai lirici greci a García Lorca. Poi sollevo lo sguardo e mi trovo di fronte alla lunga scala («sublime», sento dire a un signore) che porta in alto nel cuore intimo della Nuvola, una vertigine dedalea di intrecci di acciaio e vetro dalla quale infine scendo verso l’uscita, ma senza uscire dal mio incantamento.
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