Il gesto in relazione con l’altro, con lo spazio, la natura e l’arte. Il gesto nel senso profondo della parola come trait d'union tra il prima e il dopo. Virgilio Sieni torna in Calabria e conferma la collaborazione con la Compagnia Teatro del Carro - Pino Michienzi, diretta da Anna Maria De Luca e Luca Michienzi. Direttore del Centro Nazionale di Produzione della Danza, Sieni, che in passato ha diretto la Biennale danza, in questi giorni è tra Badolato, Soverato e Catanzaro, protagonista di una serie di incontri, lezioni e spettacoli per prendere parte alla rassegna SPAc/Primo Atto, realizzata con il sostegno di Regione Calabria, Mic, Otto per mille Chiesa Valdese e il patrocinio del Comune di Badolato.
Da “L'arte dello stare” al gesto come unione e cura della comunità
Primo incontro a Badolato in cui Virgilio Sieni, l'antropologo Vito Teti e lo scultore Antonio Tropiano hanno discusso di “restanza” e della capacità di vivere la vita a un ritmo diverso, ma ancora di luoghi, declinati sotto varie forme. Fondatore dell'Accademia sull'arte del gesto, Sieni nel corso della lezione aperta a tutti nel teatro di Badolato ha messo in luce, quanto sia importante la cura del corpo con il gesto «non intesa – spiega – come benessere superficiale, ma come la capacità dell'uomo di dialogare con l'altro, di farsi vicino e percepire tutto quello che è uno spazio tattile che comprende anche gli altri, uscire da tutto quello che sono le forme attuali di egocentrismo». Per questo aperta a tutti, dai bambini ai 90enni, alle persone fragili «da cui c'è sempre da imparare arricchendo il bello linguistico». Si tratta di lavori che Sieni collega sempre a progetti sul territorio, come quelli che sta sviluppando alla Pinacoteca di Brera e alla Galleria regionale della Sicilia, Palazzo Abatellis a Palermo. La lezione sul corpo che Sieni ha tenuto a Badolato, basata su movimenti semplici, come la camminata e l’abbraccio, serve a superare i propri limiti. «Il corpo – dice – è un limite, una soglia, che sia per problemi morali, che culturali in tanti parti del mondo è un margine. Una barriera. Non, dunque, per acquisire codici di danza, ma per trovare zone di comfort e di aiuto. Comprendere che il corpo è una grande opportunità che ci viene incontro per dialogare con gli altri. Se la specie si è salvata è proprio perché ha dialogato». Virgilio Sieni sarà, inoltre, stasera, alle 19.00, al museo Marca di Catanzaro e domani, sempre a Badolato, alle 21.00. Si tratta di due lavori diversi. “Di Fronte agli occhi degli altri”, in scena a Catanzaro, con la collaborazione musicale di Fabrizio Cammarata e la partecipazione della comunità Villa Emilia del Centro calabrese di solidarietà, nasce dietro l’invito della senatrice Daria Bonfietti che ha fondato il Museo della Memoria, legato alla strage di Ustica. «Si tratta – rimarca il coreografo – di un'esperienza che creo con persone che hanno resistito: i parenti delle vittime di piazza della Loggia, piazza Fontana, partigiani. Chi resiste nel territorio. Persone che con il loro modo di stare dimostrano una capacità di forza e di resistenza a tutto il nostro contesto sociale e trovano forme comunitarie per sopravvivere». Infine venerdì, “Dittici”, l’inedita creazione poetico/coreografica realizzata da Virgilio Sieni e Teatro del Carro, ispirata alla Pietà di Antonello Gagini, su cui Sieni porta avanti uno studio, e alla Via Crucis di Maria di Charles Peguy, con Anna Maria De Luca, Francesco Gallelli, Maria Silvia Greco, Alessia Iacopetta, Marcella Mesiti, Vincenzo Muià, Francesco Rizzo ed Elvira Scorza.