Fantasmi spaventosi, classici evergreen, grandi romanzi e fiabe moderne, Grinch e spiritelli dispettosi. Incombe il tempo delle feste e un romanzo si rivela sempre la scelta perfetta, per tutti i gusti. Cominciamo questo viaggio con il classico dei classici, Canto di Natale di Charles Dickens, una delle storie più celebri del grande scrittore britannico, in cui il ricco banchiere taccagno Ebenezer Scrooge (che ispirerà Zio Paperone) affronta i suoi rimorsi, incarnati dallo spirito del Natale e fa i conti con le azioni del passato. Questa storia è approdata al cinema più volte e in libreria ne troverete molteplici edizioni, fra queste vi proponiamo quella Rizzoli, con una cover rosso fuoco, tradotta da Beatrice Masini e illustrata da Iacopo Bruno. Ma come nacque il libro? Samantha Silva ne Il canto di Mr Dickens (Neri Pozza, traduzione Daria Restani) lo racconta e rivela aneddoti riportandoci all’Inghilterra vittoriana fra miseria e splendore. Nell’inverno del 1843, per questioni economiche mentre la sua famiglia continuava a crescere, gli editori di Dickens pretesero che lui scrivesse una storia da leggere sotto l’albero e che possedesse tutti gli elementi delle feste, ovvero sacrificio e gioia, paura e delizia nonché fiducia nel futuro. E così, Silva svela il dietro le quinte della scrittura di quel libro che consacrò definitivamente Dikens presso il grande pubblico. Piccole cose da nulla (Einaudi, traduzione Monica Pareschi) è una fiaba moderna, una storia agrodolce ambientata in Irlanda a ridosso della vigilia. Con una prosa classica, Claire Keegan racconta la storia di Bill Furlong che trasporta legna e carbone con il suo furgoncino mentre il freddo e la neve dettano la loro rigida legge. Sua moglie e le sue tre bimbe crescono felici finché un giorno, nella legnaia del convento, Bill trova una giovane madre, una ragazza che è andata via di casa giovanissima, finendo impigliata in un sistema più grande di lei, in cui le domande indiscrete di Bill sono viste con fastidio. Lui è un onesto lavoratore, con sua moglie vive in una bella casa e le sue figlie frequentano l’unica scuola privata del paese, per questo motivo avrebbe tutto da perdere decidendo di sfidare il convento e la Badessa. Ma ci sono scelte che cambiano la nostra vita, atti di coraggio necessari e improrogabili dai quali si deduce che tipo di persone siamo. Ancora, un grande classico è Lettere da Babbo Natale di J. R. R. Tolkien (Bompiani, traduzione Marco Respinti). Sono tutte lettere scritte fra il 1920 al 1943, indirizzate ai suoi figli che ogni anno, sotto l’albero, ricevevano lettere del genere: «Miei cari ragazzi, quest'anno tremo più del solito. Colpa dell'Orso Bianco del Nord! È stata la più grande esplosione del mondo e il fuoco d'artificio più incredibile che si sia mai visto. Il Polo Nord è diventato tutto nero!». Disegni e testi fantasiosi, con i quali il geniale creatore delle Terre di Mezzo raccontava aneddoti della vita al Polo Nord, fra renne dispettose, l'Orso Bianco combinaguai, l'Uomo che ci abitava caduto nel retro del giardino e le guerre con le orde di goblin che vivono nei sotterranei della casa! O magari preferireste un racconto da leggere sotto l’albero? Vi proponiamo due raccolte: Natale con i fantasmi (Neri Pozza, pp.240 €22 tr. Simona Fefè), con otto grandi storie del terrore, passando da una casa infestata di presenze ad una spettrale partita di scacchi, spingendosi in una foresta tipicamente inglese, fra rumori sinistri, sino al colpo di scena finale; Nuove storie di Natale (Edizioni Clichy, traduzione Giovanni Maria Rossi) di Louise May Alcott, undici nuovi racconti inediti, tratti dal secondo volume della raccolta «Lulu's Library» (fiabe della buonanotte pensate per la nipotina), che, dopo il successo di “Racconti di Natale”, la casa editrice fiorentina propone a firma dell’autrice di “Piccole donne”, amata da generazioni di lettrici e di lettori, una delle più originali e rivoluzionarie scrittrici di sempre. Infine, una sferzata di giallo e mistero non può mancare (anche per aiutarvi con la digestione!). Adelphi propone un grande classico, Un Natale di Maigret (traduzione Marina di Leo) scritto nel 1950, durante gli anni californiani, da Georges Simenon. La particolarità è che il Commissario si trova in casa con la moglie intenta a preparargli la colazione, decisa ad allietare quelle ore domestiche ma due vicine, la signora Loraine Martin e la sua vicina signorina Doncoeur, diranno al poliziotto che la nipote della Martin, una bambina di sette anni di nome Colette, immobilizzata a letto per una gamba ingessata, ha raccontato che durante la notte è venuto a trovarla Babbo Natale, che, dopo averle regalato una bambola, ha fatto un buco nel pavimento per portare regali ad altri bambini e poi, puff, è sparito. Sembra una storia buffa, eppure la bambola c’era davvero e Maigret, senza mai uscire di casa, risolverà anche questo mistero ricomponendo una storia d’amore e gelosia.