Muoversi per il mondo significa anche muoversi in noi stessi e, come per alcuni incontri e luoghi, è anche un destino. Destino che è meta, destinazione, scopo, come è stata ed è Manchester, Regno Unito, per Giuseppina Borghese, messinese, lettrice e viaggiatrice, esperta di musica e teatro, giornalista e collaboratrice del nostro giornale e del blog Minima&Moralia. E, inoltre, autrice di “A Manchester con gli Smiths” per la bella collana “Passaggi di Dogana” di Giulio Perrone Editore, storie di luoghi-crocevia nell’infinito viaggiare della letteratura, che risuonano di presenze autoriali importanti, dalla Dublino di Joyce alla Genova di De André, dalla Parigi di Proust alla Napoli di Totò, dalla Marsiglia di Izzo alla Bologna di Lucio Dalla alla Praga di Kafka e alla Torino di Cesare Pavese, per citarne soltanto alcune. Dunque, si aggiunge al lungo elenco anche la Manchester della Borghese e degli Smiths, il gruppo musicale formatosi a Manchester nel 1982, la cui influenza, anche dopo lo scioglimento della band, è stata determinante per la diffusione della musica rock. Una storia, quella degli Smiths, con il suo leader Morrissey, di successi e di controversie, di scelte stilistiche e di audacie musicali che la Borghese ripercorre con la sua narrazione giovane e intensa, en plein air per le strade e i quartieri di Manchester. Ma la storia inizia da un incontro casuale, a Roma nel 2006, di lei ventenne con Steven Morrissey, in un assolato pomeriggio di luglio, quando lei era lì per consegnare il suo curriculum alla redazione di una rivista musicale e per comprare dischi in un negozio di culto. Nella città dei suoi sogni la giovane, partita da Messina, sperimenta il «peso del raggiro» nel negozio di dischi e la delusione nella redazione, ma anche la “visione” in via del Corso di Morrissey, a Roma per vivere nei luoghi pasoliniani da lui amati. Decidere di fermare quel mito, noto per la sua misantropia, per Giuseppina è un attimo; gli si avvicina e parla di “Ask”, brano cult del gruppo, camminando con lui per qualche minuto. La cosa finì lì, ma la musica lancia ponti tra gli uomini e questo ponte, condiviso da Giuseppina con un ragazzo che le aveva fatto conoscere The Smiths, lei lo ha attraversato negli anni, all’estero da cittadina del mondo, per passione e per lavoro. E un giorno, sedici anni dopo quel pomeriggio romano, la Borghese scopre che uno dei raduni più grandi al mondo di seguaci di Morrissey e degli Smiths, il MozArmyMeet, si svolge dal 2013 a Manchester. Ed ecco l’idea di perdersi nei luoghi raccontati dagli Smiths, ecco il suo walkabout musicale. Il mondo visto da Manchester, città del dissenso e della ribellione, dove tra mattoni e lamiere è nata la rivoluzione industriale. Una storia di resistenza e di continua rinascita “fotografata” dalla Borghese da diverse prospettive, dal passato alla contemporaneità, di quartiere in quartiere, quelli storici e quelli perduti, quelli operai oggi centro di movida e quelli di rigenerazione urbana. E, ovviamente, una storia di leggende musicali, dai Durutti Column agli Joy Division, dai Buzzocks agli Oasis, esplorate tra onde sonore, citazioni di versi e fotogrammi personali.