Hanno raggiunto un numero record, con 80 candidature, chiuse ufficialmente ieri, i libri proposti dagli Amici della domenica, lo storico corpo elettorale che sin dalla sua fondazione con Maria Bellonci nel 1947, segnala gli autori per il Premio Strega, giunto alla LXXVII edizione. Tra gli ultimi freschi candidati anche il messinese Francesco Musolino, giornalista e prezioso collaboratore del nostro giornale, col suo secondo romanzo, il thriller mediterraneo “Mare Mosso” (edizioni e/o), presentato da Luca Ricci, che nella motivazione scrive: «Un tratto noir del mare colto perfettamente da un romanzo d’avventura in grado di tenere insieme un intreccio serrato e abissali immersioni. Vengono in mente le efferatezze narrative di Jack London (ma qui siamo di fronte a foreste liquide), senza dimenticare Izzo e Corto Maltese».
Tra i calabresi e siciliani di questa conclusiva batteria di candidati ci sono anche il giovane magistrato, cosentino di Rogliano, Alessandro Riello, il cui romanzo d’esordio, “Delitto in contropiede” (con la prefazione di Maurizio De Giovanni, editore Pellegrini), presentato da Clemente Mastella, è una storia «di Meridione e di mafia, ma anche di sentimenti e di passioni pronti a esplodere, perennemente sul confine dell’abisso», ambientato in una Sila impenetrabile; i palermitani Michele Greco con “In buone mani” (Scalpendi), segnalato da Luca De Gennaro, «una riflessione su temi universali come il lutto, la paura, la compassione e l’amore in uno stile lucido e misurato, privo di retorica», e la cronista giudiziaria Sandra Rizza, con “Nessuno escluso” (Ianieri edizioni) segnalato da Alfonso Celotto perché l’autrice «analizza gli effetti della collusione dell’intelligenza borghese con la cultura mafiosa nella quotidianità di una normale famiglia italiana, apparentemente colta e benestante». Siciliana, con un cognome illustre, Sofia Pirandello, pronipote di Luigi, è candidata con “Bestie” (Round Robin Editrice), presentato da Umberto Croppi: «Un romanzo che non lascia scampo: ti percuote e ti attraversa come la vita di Lucia, la protagonista bambina che in questa storia familiare diventa donna, bestia perché inadeguata in ogni contesto». Lucia, cresciuta in un paesino siciliano «bruciato dal sole».
Siciliani che si aggiungono alle già segnalate Carmela Scotti, messinese, con “Del nostro meglio” (Garzanti), proposto da Chiara Sbarigia, e Daniela Gambino, palermitana, con «Due fuori luogo» (Jack Edizioni), proposto da Fulvio Abbate.
Per la Calabria, accanto a Francesca Veltri, cosentina di San Pietro in Guarano, segnalata con “Malapace” (Miraggi Edizioni) da Laura Massacra, spicca tra tutte le proposte, ed è considerata una superfavorita fin da subito, la reggina Rosella Postorino, già Premio Campiello nel 2018, con il bellissimo «Mi limitavo ad amare te” (Feltrinelli), che la scrittrice ha presentato proprio nei giorni scorsi con grande successo a Reggio Calabria e a Messina, e che Nicola Lagioia nelle motivazioni per la candidatura giudica «una lezione letteraria espressa con grande sensibilità e forza narrativa. Chi porta addosso le cicatrici della Storia ne è il testimone più attendibile. Ma i testimoni di questo tipo quasi sempre non hanno voce, e così la letteratura svolge un fondamentale ruolo vicario: raccontare per chi non può farlo».
L’ultimo martedì di candidature ha portato al numero record di 80 le proposte. E oltre che per il numero, quest’edizione si segnala anche per una importante presenza femminile: tra le autrici, a confermare la potenza narrativa dell’universo femminile, Romana Petri con “Rubare la notte” (Mondadori) proposta da Teresa Ciabatti, Gaja Cenciarelli con il fortunatissimo “Domani ti interrogo” (Marsilio), personalissima e sensibile visione del mondo della scuola, candidato da Lorenzo Pavolini, Maria Grazia Calandrone con “Dove non mi hai portata”, presentato da Franco Buffoni, Igiaba Scego che firma un attualissimo “Cassandra a Mogadiscio” (Bompiani), presentato da Jumpha Lahiri, Silvia Ballestra con “La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” (Laterza) presentato da Giuseppe Antonelli, Laura Imai Messina con il poetico “L’isola dei battiti del cuore” (Piemme), presentato da Antonio Pascale. E tra le proposte, pure l’esordio letterario del cantante Ermal Meta, “Domani e per sempre” (La Nave di Teseo), presentato da Furio Colombo. Si sono moltiplicati anche i libri proposti da uno stesso editore: in vetta Mondadori con 6 titoli, poi Marsilio con 4 e da La nave di Teseo, Neri Pozza, Bompiani ed E/O con 3; due i titoli Einaudi, uno solo per Feltrinelli. Numerose le piccole e medie case editrici tra cui per la prima volta Wojtek, Il ramo e la foglia, People, Jack Edizioni, Paesi Edizioni, Pellegrini, Arkadia (con 3 titoli), Bertoni Editore e Morellini.
Ora spetterà al Comitato direttivo del premio – composto dalla presidente Melania Mazzucco e da Pietro Abate, Giuseppe D’Avino, Valeria Della Valle, Ernesto Ferrero, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Dacia Maraini, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Antonio Scurati e Giovanni Solimine – scegliere i dodici titoli finalisti dell’edizione 2023 che saranno annunciati il 30 marzo in una conferenza stampa. Seguirà la proclamazione della cinquina finalista il 7 giugno a Benevento, al Teatro Romano, alla presenza dei dodici candidati e del pubblico, e poi l’elezione del vincitore, il 6 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia.
Un premio che racconta la storia d’Italia e la cui veste grafica, affidata quest’anno all’illustratrice e artista visiva Elisa Seitzinger, si presenta come una magna mater, ispirata un po’ a Ecate, un po’ alla Madonna del Parto di Piero della Francesca, custode dell’arcano dei libri (ma sono tutte molto belle le “streghe d’autore” sin dal 1947 con quella firmata da Mino Maccari).
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