Lunedì 25 Novembre 2024

Notte della Taranta, Fiorella Mannoia maestra concertatrice: "Essere donna non sia lasciapassare"

Fiorella Mannoia

Sarà Fiorella Mannoia la maestra concertatrice dell’edizione 2023 del Concertone della Taranta, in programma il 26 agosto a Melpignano, nel Leccese. Fiorella Mannoia sarà la quarta donna a dirigere il Concertone. Prima di lei Carmen Consoli, Andrea Mirò e la giovanissima Madame a "capo" del grande evento live dell’estate pugliese che vede raccolte 200mila persone nella piazza antistante l’ex Convento degli Agostiniani. Mannoia ha già partecipato alla Notte della Taranta come ospite speciale nel 2016, con la guida affidata a Consoli, e quest’anno porterà sul palco di Melpignano le storie delle donne protagoniste dei canti di lavoro, di protesta e d’amore della tradizione popolare salentina. L’annuncio ufficiale è arrivato questa mattina a Bari, nel corso di una conferenza stampa organizzata nella sala di Jeso del palazzo della Presidenza della Regione Puglia, a cui hanno partecipato il governatore Michele Emiliano, la stessa Mannoia, la consigliera regionale con delega alla Cultura Grazia Di Bari, il direttore del Dipartimento regionale Turismo e Cultura Aldo Patruno, il presidente della Fondazione La Notte della Taranta Massimo Manera e il sindaco di Melpignano Valentina Avantaggiato. "Fiorella Mannoia - ha affermato il presidente Emiliano - è una delle artiste più identitarie del panorama musicale italiano e internazionale, nonché una persona di straordinaria qualità, che ha interpretato il suo ruolo con libertà e indipendenza, senza mai rassegnarsi ai luoghi comuni dello star system. È quindi una personalità che si adatta molto alla nostra Notte della Taranta, un luogo di libertà, di identità, ma anche di indipendenza dalle banalità. Sono molto felice, confesso anche che è una delle mie artiste preferite. Ha cantato alcune delle canzoni più belle dedicate alle donne, che ne interpretano il ruolo insostituibile. Gli uomini dovrebbero abbassare lo sguardo di fronte a questa grande umanità al femminile". "La Notte della Taranta - ha proseguito il presidente - è un simbolo della Puglia prima di tutto a livello culturale e musicale. Poi, indirettamente, come ogni evento culturale di grande respiro, ha anche un effetto turistico molto positivo. L'elemento del turismo e quello della cultura, per noi, si tengono sempre". "Mi piacerebbe - ha raccontato Fiorella Mannoia - fare una Notte della Taranta al femminile, per sottolineare le storie di donne. Quelli della tradizione popolare sono sempre stati canti apparentemente leggeri, che nascondevano però dentro di loro parole di lavoro, di abuso, di sfruttamento. Raccontavano le condizioni della donna del loro tempo e, come si evince anche dalle mondine piemontesi, nascondevano sempre una certa voglia di denuncia. Penso quindi che abbiamo il dovere di preservare la nostra tradizione: se non sappiamo da dove veniamo, non sappiamo neanche dove andiamo. Un Paese senza cultura, che tralascia questo aspetto fondamentale, commette un errore, perché è proprio la cultura che unisce i popoli e ci fa riconoscere l’un l’altro. È uno scambio che ha nutrito l’Italia, che è un meticciato generale: noi risentiamo della contaminazione araba, spagnola, greca. Dobbiamo sottolineare questo, sarà il mio obiettivo in questa Notte della Taranta, in cui daremo ovviamente spazio alla parte percussiva".

Fiorella Mannoia, "Spero di essere all'altezza. Essere donna non sia un lasciapassare"

Fiorella Mannoia non nasconde i timori per quella che definisce «una impresa non facile». Nella conferenza stampa tenuta a Bari con il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, qualche minuto dopo aver definito gli ultimi dettagli che hanno portato alla firma dell’intesa con la Fondazione Notte della Taranta oltre che con la stessa Regione Puglia, l’artista si è detta «onorata» appunto di poter intraprendere quest’altra sfida, e di forte spessore. «Ce la metterò tutta per essere all’altezza della situazione» ha aggiunto. Mannoia ha avuto anche parole di grande elogio per l’Orchestra Popolare della Notte della Taranta, con cui già sette anni fa ebbe modo di lavorare quando partecipò al Concertone in qualità di ospite di un’altra donna direttrice artistica, Carmen Consoli, e con l’intero gruppo, «di cui - ha concluso - ammiro la bravura, la serietà e la competenza». «Ho visto anche qui, in questa conferenza stampa, tante donne che hanno dei ruoli importanti nella Regione, nelle città, per cui mi fa piacere. Con questo non voglio dire che essere donna significa aver il lasciapassare ed essere al riparo da critiche. Come disse Marguerite Yourcenar, donne non si nasce donne si diventa, e poi è sul campo dobbiamo dimostrare, come tutti gli altri, le nostre capacità. Non è un lasciapassare, guai se fosse così. Noi non dobbiamo fare sconti a nessuno, né agli uomini né alle donne».  

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