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Strega, la reggina Rosella Postorino guida la cinquina del premio TUTTI I NOMI

Postorino, con 217 voti, è la prima finalista del premio. Seguono D’Adamo (recentemente scomparsa), Calandrone, Canobbio e Petri. Proclamazione il 6 luglio su Rai2 dal Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma

Postorino, D’Adamo, Calandrone, Canobbio, Petri: è la cinquina dei finalisti del premio Strega annunciata ieri sera al teatro romano di Benevento. Mario Desiati, vincitore un anno fa con Spatriati, presidente di seggio, ha letto le tre manche di votazioni, i collettivi, i lettori dall’estero e gli Amici della domenica, che pronunciandosi sui 12 finalisti hanno portato alla cinquina. La finalissima, con la proclamazione del premio Strega 2023, sarà il 6 luglio come da tradizione al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma e sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai2, condotta da Geppi Cucciari. Quattro donne e un uomo nel rush finale con storie forti, laceranti, intime che pescano nel privato degli autori mettendo al centro il rapporto tra genitori e figli.

Rosella Postorino, la 44enne scrittrice di Reggio Calabria (già vincitrice nel 2018 del premio Campiello con il romanzo Le assaggiatrici, ed. Feltrinelli) con Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli), con 217 voti, guida il gruppo con un romanzo che parte dalla storia reale dei bambini di Sarajevo salvati dalla guerra del 1992 ma che hanno perso la dimensione familiare, un romanzo storico e di formazione sulle storie di Omar, Nada e Danilo che spinge il lettore, come ha detto Postorino ieri sera, «a interrogarsi sui legami affettivi ed esistenziali».

Al secondo posto, con 199 voti, Come d’aria di Ada D’Adamo, la scrittrice scomparsa lo scorso 1° aprile dopo una lunga devastante malattia, romanzo pubblicato da Elliot, che appena due giorni fa si era aggiudicato lo Strega Ragazzi. Era il suo primo romanzo dettato dall’urgenza e dalla paura di perdere il contatto fisico con Daria, la figlia affetta da una grave malattia congenita, nel momento in cui scopre di essere lei stessa malata.

Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi) è un’altra delle finaliste, con 183 voti, con una storia che è quella sua personale di bambina abbandonata dai genitori ad otto mesi a Villa Borghese a Roma, un romanzo di ricerca delle proprie origini biologiche «cercando di essere più obiettiva e feroce possibile», lottando per confutare «l’ipotesi che mio padre avesse poi ucciso mia madre».

Ancora una storia di figli e genitori è quella che ha portato in finale con 175 voti Andrea Canobbio con La traversata notturna (La nave di Teseo), «un romanzo - ha raccontato nella serata trasmessa in diretta streaming da RaiPlay e condotta da Stefano Coletta, che ha intervistato i dodici candidati e candidate, mentre sul palco avveniva in diretta lo spoglio dei voti - che mette al centro la figura paterna, depressa e problematica di mio padre in contrasto con la scoperta che avevo fatto tempo prima ritrovando 400 lettere d’amore che lui e mia madre si erano scambiati nel ‘43, segno di un passato di felicità».

Al quinto posto, secondo le votazioni di ieri sera, è entrata con 167 voti Romana Petri con Rubare la notte (Mondadori), una biografia letteraria che ripercorre la vita di Antoine de Saint-Exupéry, autore de Il Piccolo Principe, che lei chiama Tonio.

Hanno espresso le proprie preferenze, tra voti singoli e voti collettivi, 596 votanti su 660: a quelli dei 400 Amici della domenica si sono aggiunti 220 voti espressi da studiosi, traduttori e intellettuali italiani e stranieri selezionati da oltre 30 Istituti italiani di cultura all’estero, 20 lettori forti e 20 voti collettivi espressi da scuole, università e gruppi di lettura, tra cui i circoli costituiti presso le Biblioteche di Roma.

Fuori dalla cinquina Igiaba Scego, Cassandra a Mogadiscio (Bompiani), 158 voti; Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), 145 voti; Andrea Tarabbia, Il continente bianco (Bollati Boringhieri) 136 voti; Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico (Laurana Editore), 135 voti; Maddalena Vaglio Tanet, Tornare dal bosco (Marsilio), 117 voti; Carmen Verde, Una minima infelicità (Neri Pozza), 89 voti; Vincenzo Latronico, Le perfezioni (Bompiani), 67 voti.
La cinquina della LXXVII edizione incontrerà il pubblico in 16 tappe in tutta Italia, di cui come sempre una all’estero presso un Istituto Italiano di Cultura, il 20 giugno a Berlino. Le tappe dello Strega Tour sranno a Napoli, Benevento, Firenze, Modena, Salò, Parma e Rimini.
La serata di Benevento è stata organizzata dalla Città di Benevento con Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Liquore Strega, che promuovono il Premio. .

Rosella Postorino con Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli) guida la cinquina finalista del premio Strega, con 217 voti. Seguono la scomparsa Ada D’Adamo con Come d’aria (Elliot), Maria Grazia Calandrone con Dove non mi hai portata (Einaudi), Andrea Canobbio con La traversata notturna (La nave di Teseo) e Romana Petri con Rubare la notte (Mondadori). La proclamazione questa sera a Benevento, al Teatro Romano. L'elezione del vincitore il 6 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Ada D’Adamo, con Come d’aria (Elliot), ha ricevuto 199 voti; Maria Grazia Calandrone, con Dove non mi hai portata (Einaudi), 183 preferenze; Andrea Canobbio, con La traversata notturna (La nave di Teseo), 175 voti; Romana Petri, con Rubare la notte (Mondadori), 167 voti. Questi i voti ottenuti dagli altri libri in gara: Igiaba Scego, Cassandra a Mogadiscio (Bompiani), 158 voti; Silvia Ballestra, La Sibilla. Vita di Joyce Lussu (Laterza), 145 voti; Andrea Tarabbia, Il continente bianco (Bollati Boringhieri) 136 voti; Gian Marco Griffi, Ferrovie del Messico (Laurana Editore), 135 voti; Maddalena Vaglio Tanet, Tornare dal bosco (Marsilio), 117 voti; Carmen Verde, Una minima infelicità (Neri Pozza), 89 voti; Vincenzo Latronico, Le perfezioni (Bompiani), 67 voti.

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