Mercoledì 25 Dicembre 2024

Agatha Christie... in Salento col ritorno di Chicca Lopez

Gabriella Genisi

«Gli scrittori visti da fuori? Sono dei pazzi!». Firmato Gabriella Genisi, l’autrice barese divenuta un caso editoriale grazie al successo del suo primo personaggio seriale, il vicequestore di polizia Lolita Lobosco, approdata con successo su Rai Uno, interpretata da Luisa Ranieri. Accanto a questo personaggio femminile e solare, Genisi ha creato la sua nemesi, la carabiniera Chicca Lopez, una donna testarda e capace, protagonista assoluta de «L’angelo di Castelforte» (Rizzoli), un noir ambientato nel Salento che omaggia la regina Agatha Christie. Genisi – che oggi incontra i lettori a Reggio Calabria (ore 18.30, Libreria Ave-Ubik dialogando con Cristina Marra) e domani sarà a Messina (ore 18.30, libreria La Gilda dei Narratori Ubik) – immagina che il lord inglese Victor Allen abbia scelto la Puglia per acquistare un borgo e creare una residenza internazionale per scrittori, attirando talenti da tutto il mondo, ma una serie di morti misteriose chiamerà in causa Chicca Lopez, «la carabiniera più ribelle del Salento» che in questa sua terza avventura - dopo «Pizzica amara» (2019) e «La regola di Santa Croce» (2021, editi da Rizzoli) – torna in scena alle prese con un nuovo amore e con i fantasmi del passato.

Genisi, “L’angelo di Castelforte” è un omaggio voluto alla regina del giallo?

«Ho immaginato che scrittori da tutto il mondo convergessero nel Salento ma nel momento in cui iniziano a morire in modo misterioso mi è tornato in mente il capolavoro “Dieci piccoli indiani” che avevo letto a quindici anni. Le letture di una vita lasciano sempre una traccia, è stato suggestivo poterla citare».

Tanti scrittori e diverse personalità riunite nello stesso borgo, fra invidie e competizione. Si è divertita a raccontarli?

«I lettori ci conoscono attraverso le pagine, ma ignorano i nostri sentimenti, le dinamiche che si instaurano fra colleghi e tutto quel sottobosco di inevitabili gelosie. Gli scrittori visti da fuori? Sono dei pazzi, diciamolo sinceramente...».

Come mai?

«Perché viviamo dentro delle bolle, a tu per tu coi nostri personaggi, e l’ispirazione che è sempre capricciosa».

Chicca vive l’amore con Glenda che sembra finalmente rasserenarla dopo le tempeste emotive del passato. Un cambiamento importante?

«Molto, le ha dato una sicurezza necessaria. Soprattutto, avevo voglia di parlare di coppie omosessuali provando a lanciare anche un messaggio politico, con l’intenzione di restituirne tutta la normalità in un momento storico in cui i diritti civili vengono rosicchiati ogni giorno. L’amore di Victor e quello di Chicca sono ben diversi ma entrambi fanno i conti con una gelosia che sconfina nell’ossessione, tuttavia nel mondo etero i femminicidi sono un’emergenza continua di cui bisogna parlare».

Chicca ha avuto un’infanzia turbolenta ma in queste pagine ritroverà suo padre. Si chiude un cerchio?

«Non ancora, ma questo è un incontro fortemente desiderato che riapre vecchie ferite, un’occasione per mostrare un lato molto più intimo di Chicca ai suoi lettori, rievocando la scomparsa della madre e il rapporto fra i suoi genitori che inevitabilmente ha segnato la sua vita sino ad oggi».

Genisi, lei ha creato due personaggi molto forti e di successo. Non le bastava un personaggio seriale?

«Chicca nasce come risposta a Lolita. Se quest’ultima porta sempre i tacchi ed è assai femminile, Chicca indossa stivaletti e giubbino di pelle ma entrambe sanno farsi rispettare. Io mi divido fra loro due e mi diverto».

Lolita tornerà in tv?

«Stanno preparando la terza stagione e intanto anche i diritti televisivi di Chicca Lopez sono stati acquisiti. Tengo le dita incrociate».

Ripensando ad Agatha Christie, vedremo Chicca e Lolita insieme come Miss Marple e Poirot?

«Non ci avevo mai pensato, chissà, sicuramente sarebbe molto divertente…».

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