Catanzaro si prepara ad accogliere Russel Crowe in versione musicista: una passione che l’attore premio Oscar coltiva da sempre. Questa sera (ore 21), il teatro Politeama ospiterà la prima tappa italiana del tour “Indoor Garden Party” che è stato presentato dallo stesso artista in una conferenza stampa tenutasi nel cortile del Complesso monumentale San Giovanni, in pieno centro storico e con cui si aprirà la ventesima edizione del Magna Graecia Film Festival.
Accolto dal sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, e dal direttore artistico del festival, Gianvito Casadonte, Crowe ha esordito rispondendo alle curiosità sui luoghi che da ieri lo ospitano: «Il mondo dovrebbe vedere la Calabria, questa terra è molto bella», ha detto dopo aver avuto modo di vedere, seppur sommariamente, i paesaggi calabresi.
Prima di rispondere alle domande dei giornalisti, l’ex “Gladiatore” ha ricevuto la colonna d’oro di Michele Affidato e, dalle mani del sindaco, una riproduzione artistica del “Carlino d’Argento”, la moneta coniata dall’imperatore Carlo V nel 1528 per celebrare la resistenza dei catanzaresi all’assedio francese. Gli ottanta minuti di ritardo sulla tabella di marcia non hanno fatto altro che alimentare la curiosità su Crowe e sul suo progetto musicale. Curiosità che però non è stata soddisfatta dall’attore-musicista: «Il mio desiderio è che ci si diverta durante il mio concerto – ha detto – . Non abbiamo preparato nulla di specifico per la tournée italiana, ma non si sa mai quello che accadrà sul palco: un componente della nostra band parla molto bene l’italiano e magari potrà capitare che canteremo qualcosa in italiano. Sarà una sorpresa…».
Sebbene la musica sia una passione che Crowe ha coltivato da prima di diventare attore, il successo che ha ottenuto sul grande schermo ha inevitabilmente catalizzato le attenzioni della stampa e quindi monopolizzato l’incontro. Così, si è parlato del rapporto tra cinema, Calabria e Russel Crowe. Nel suo ultimo film, «L’esorcista del Papa», incentrato sulla storia del noto esorcista del Vaticano padre Gabriele Amorth, interpretato da Crowe, nelle sale cinematografiche dallo scorso mese di aprile, si cita Tropea. «Lo sceneggiatore americano – ha spiegato l’attore – che aveva scritto il film non era molto esperto di Italia, così mi sono preso la responsabilità e la libertà di modificare il nome della cittadina e mettere quello di Tropea».
Ma la storia dell’attore si era già incrociata con Tropea agli inizi degli anni ’90. Lo stesso Crowe, infatti, ha raccontato di come tra il ’92 e il ’93 aveva iniziato le riprese di un film nel paese, ma dopo un paio di settimane la produzione fu fermata per vicende legate al produttore: «In quelle due settimane, però, posso dire di aver vissuto un’esperienza meravigliosa e ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto tornarci. Da allora però non sono tornato più in Calabria, ma la cosa buffa è che, anche sulla base dei miei racconti, un componente della mia band ha comprato casa proprio a Tropea e così sono andato a vederla e visitare il paese». Insomma, sentieri che tornano a incrociarsi, come si intrecciano nella vita di Russell Crowe il cinema e la musica.
Infine, una dichiarazione a metà tra la battuta e l’auspicio: «Quale personaggio italiano mi piacerebbe interpretare? Il cervello mi dice che sto per dire una cosa che potrebbe suonare anche un pochino irriverente, però insomma Berlusconi sarebbe un ottimo personaggio da interpretare. In Italia – ha aggiunto – ci sono non solo tanti personaggi contemporanei ma anche tanti personaggi storici da interpretare, in questo Paese ci sono tante storie interessanti e accattivanti. Dopo il mio tour per la prima volta farò una vacanza di un mese in Italia, insieme ai miei figli, e potrò anche mettermi a studiare la grammatica dell’Italia».
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