«Qualcuno sostiene che io abbia le pietre più preziose della terra, ma i manufatti più belli sono certamente questi!». Gerardo Sacco ama sempre ricordare questa frase che Liz Taylor pronunciò parlando con i giornalisti a Bari, durante le riprese, nel 1987, del film «Il giovane Toscanini» del regista Franco Zeffirelli.
La diva di Hollywood così definì i gioielli di scena realizzati per lei dal maestro orafo crotonese che intrattenne un lungo sodalizio di lavoro con il regista fiorentino. Ed alcune di quelle opere d’arte orafa che tanto piacquero a Zeffirelli sono esposte negli scatti affissi all’interno del Museo dei Giardini di Pitagora dove grazie anche al lavoro della “Fullmind Lab” è stata allestita la mostra fotografica che celebra i 60 anni della bottega dell’orafo delle dive.
Sacco ha realizzato collane, anelli, orecchini e corone indossati da attori e attrici come Maria Grazia Cucinotta, Alan Bates (re Claudio nel film «Amleto»), Elena Sofia Ricci, Katia Ricciarelli, solo per citare alcuni dei volti notissimi esposti alla mostra. Sulle pareti del Museo di Pitagora sono inoltre affisse, assieme alle foto della prima collana creata da un Gerardo Sacco ancora adolescente, la locandina originale del «Don Carlo», l’opera di Giuseppe Verdi messa in scena alla Scala sempre da Zeffirelli, oppure la foto del maestro orafo crotonese assieme a Sophia Loren a Mosca.
Gli scatti selezionati dal fidatissimo segretario Giacomo Salatino raccontano sessant’anni di un «linguaggio artistico» che cammina di pari passo con «una sapienza antica», sottolinea il prof. Mario Caligiuri. Il docente dell’Unical, e amico di Sacco, è stato uno dei relatori dell’incontro organizzato per inaugurare la mostra fotografica. Sul palco della sala del Museo dedicato a Pitagora, con la presidente della sezione “Dante Alighieri” di Crotone Antonella Cosentino, lo stesso Sacco e il docente universitario c’era anche il sindaco di Crotone Vincenzo Voce. Il primo cittadino nell’occasione ha annunciato il conferimento a Gerardo Sacco della «più alta onorificenza mai concessa dal Comune di Crotone a un suo concittadino»: «Il 9 ottobre prossimo consegneremo al maestro orafo il “Pitagora d’oro”». «Sacco – ha osservato ancora il sindaco – rappresenta un’eccellenza, ha dato tanto con le sue mani e la sua creatività alla città».
Sulla disponibilità e generosità del maestro orafo si è soffermata la presidente della “Dante Alighieri”, nel ricordare i medaglioni con l’immagine di Dante Alighieri realizzati in occasione dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta e donati alla sezione pitagorica. Ma Antonella Cosentino ha premesso che la figura e l’opera di Sacco sono entrati a buon diritto nello studio promosso dalla “Dante Alighieri” «sulle figure che col loro ingegno e il loro lavoro hanno dato lustro a Crotone».
«Crotone, la sua storia, la fede e la Calabria sono fonti d’ispirazione» della creatività del maestro orafo, ha osservato a sua volta Mario Caligiuri che più d’una volta ha voluto Sacco come relatore alle sue lezioni per gli studenti di Pedagogia dell’Unical. Sacco ha ringraziato, visibilmente commosso, si è schermito, definendosi «una persona umile che ha trovato la forza nelle sue mani». Quelle mani preziose, strumento e simbolo della sua creatività, che tutti hanno menzionato. Poi, con emozione, ha ricordato la moglie scomparsa, ha rivolto parole di gratitudine alla figlia Viviana, che cura il management dell’azienda orafa, e ai suoi dipendenti e collaboratori. Poi il segretario Salatino ha chiamato alla ribalta sei donne crotonesi impegnate nel sociale, ciascuna delle quali indossava un gioiello, scandendo altrettanti momenti particolari dei 60 anni dell’arte orafa di Gerardo Sacco.
«Orfano di padre, nato in un quartiere degradato con una strada segnata, ma che con la sua creatività è riuscito ad invertire il verso del destino», ha infine chiosato Caligiuri. E la comunità gliene è grata.
Caricamento commenti
Commenta la notizia