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"Appresso alla musica" c’è sempre l’irresistibile Renzo Arbore

Il titolo, quasi più lungo dell’intera durata del programma, è uno dei sofisticati vezzi ai quali Renzo Arbore ci ha abituati, «Appresso alla musica – Premiata bottega di antiquariato musicale», ma il recente trentennio della nostra storia televisiva e canora sarà vintage per coloro che si esibiscono con l’aiuto dell’auto-tune, perché per noi boomer è storia, ricordo, allegria. E, badate, pur avvalendosi dello sterminato archivio Rai, Appresso alla musica ecc. ecc. non è un upgrading di Techetechetè, ma una passeggiata fra aneddoti, memorie, racconti, pezzi di vita dello stesso Arbore e di coloro che in questi anni lo hanno accompagnato nelle sue numerose e sempre varie esperienze di spettacolo.
Una struttura semplice, con Arbore e Gegè Telesforo in studio, che snodano, senza vincoli cronologici, un racconto in musica e mescolano la canzonetta pop con quella d’autore, pescando memorabili esibizioni nelle trasmissioni che hanno composto il nostro palinsesto televisivo. Probabilmente, con l’avanzare dell’età, dobbiamo riconoscere che Renzo Arbore è diventato un pelino autoreferenziale, ma guardando a ritroso alla sua lunga e prolifica carriera, non possiamo che perdonargli quest’altro vezzo e tributargli onori e gloria. Arbore, infatti, rappresenta un unicum nel nostro panorama televisivo, innanzitutto per non aver mai replicato le sue produzioni e per aver cercato sempre stimoli e idee diverse, pur mantenendo intatta la sua cifra di uomo di spettacolo. Emerge, chiaramente, dal collage di trasmissioni la sua capacità di rivoluzionare gli schemi convenzionalmente adottati per introdurre nuove modalità di intrattenimento che hanno anticipato i gusti del pubblico, capovolgendo e mischiando l’alto e il basso del mainstreaming e ironizzando sull’uno e sull’altro. Certo, vedendo le Sorelle Bandiera viene da chiedersi se eravamo più disinibiti e meno bacchettoni trent’anni e passa addietro, perché non ricordiamo alcuno scandalo suscitato dal trio en travesti, ma soprattutto lo stesso Arbore ha dato testimonianza del fatto che le loro esibizioni furono ampiamente gradite alla dirigenza Rai del tempo. Così come un Little Tony d’annata che cantava cercando di non farsi riconoscere, molto diceva del fatto che il Cantante Mascherato era stato inventato da Arbore prima che la Carlucci ce lo propinasse annualmente in modalità estesa. Purtroppo la collocazione oraria non rende giustizia alla trasmissione, prodotta da Rai Cultura e in onda su Raidue in centoventesima serata, per cui agli appassionati – addormentati – nostalgici, ma anche ai musicofili – rapperisti – contemporanei, non resta che recuperarla su Raiplay.

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