Una musica emozionante e delicata allo stesso tempo per raccontare riflessioni, obiettivi, decisioni importanti e cambiamento; soprattutto un’ode alla bellezza della libertà e della facoltà di scegliere. Talento italiano fra i più acclamati oltreconfine, la pianista e compositrice Giuseppina Torre, ragusana di Vittoria, lancia col nuovo album “The Choice” (Bollettino Edizioni Musicali-Sony Music Italia) un invito alla consapevolezza di sé attraverso dieci brani strumentali che aprono le porte ad un viaggio interiore, invitando ad esplorare senza riserve la propria vulnerabilità e rompere le barriere dell'autoconservazione, abbracciando la forza di mostrarsi autenticamente fragili, liberi dall’ansia di dover apparire vincenti a tutti i costi. Prodotto da Torre con la supervisione artistica di Roberto Cacciapaglia, il disco nasce da un momento di profondo cambiamento di vita e sarà proposto dal vivo in Italia per la prima volta domani (ore 12), nello Spazio Big Santa Marta di Milano, all’inaugurazione di «Basilicata. Una terra tra le nuvole. Viaggio tra i fumetti di ambientazione lucana», mostra curata da Giuseppe Palumbo e Andrea Plazzi nell’ambito de La Milanesiana, rassegna ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi. «L’album nasce da una domanda che mi è stata rivolta – ha raccontato l’artista – : cos’è per te la libertà? Ho risposto che è la possibilità di scegliere, messa in atto quando ho deciso di trasferirmi a Milano. Un obiettivo maturato negli anni e realizzato nel periodo in cui la musica era ferma per il Covid e mi sentivo soffocare. Non sono mancati i momenti difficili, ma è una scelta che rifarei ancora». Le melodie dell’album sono piccole colonne sonore che tramite i suoni e i titoli dei brani, tutti in inglese, evocando sensazioni e storie… «È infatti un racconto di sole note, senza parole. Ogni traccia narra qualcosa che ho vissuto, perché scrivo attingendo dalle mie esperienze ed emozioni. Anche i titoli sono frutto e conseguenza di ciò che volevo esprimere nel disco». «The Choice» è stato presentato in anteprima mondiale a fine aprile, nel tour in Corea del Sud. Che esperienza è stata? «La Corea del Sud è un Paese che mostra grandissimo rispetto per tutto ciò che viene dall’Occidente: tanto il pubblico che gli addetti ai lavori. Non lasciano nulla al caso e si prendono cura dell’artista dalla proposta del concerto all’ultima nota sul palco, e le maestranze rimangono a disposizione finché non sei soddisfatto della prova. Con caparbietà tipicamente siciliana sono riuscita a scardinare i protocolli ed ho interagito con gli spettatori». Sei un’artista in prima linea nella lotta alla violenza sulle donne, che sostieni anche simbolicamente ponendo delle scarpe rosse sul pianoforte ad ogni concerto. Stiamo finalmente arrivando ad una presa di coscienza su un problema così drammatico? «Ci si è resi conto che non si deve parlare di questo solo il 25 novembre, ma tutti i giorni. Amo pensare che il piccolo messaggio delle scarpe, che ho portato anche in Corea, sia un simbolo contro la violenza di genere e ricordi il movimento su questo problema. Ogni cambiamento è iniziato da un primo passo e io voglio farlo attraverso la musica, che per sua natura fa rumore, in quanto linguaggio universale capace di arrivare alla coscienza di tutti». «The Choice» è stato registrato e missato da Gianpiero Dionigi al Glance Studio di Milano e masterizzato da Pino “Pinaxa” Pischetola a Pinaxa Studio.