Continua l’entusiasmo della tredicesima edizione di Trame Festival, a Lamezia Terme, con il fitto programma di libri, ospiti e incontri che è entrato nel vivo con la presenza di Diego Bianchi, in arte Zoro. Il noto conduttore romano di Propaganda Live – lunga la sua carriera già da blogger, youtuber, regista – già presente in città dal giorno prima, ha intrattenuto con la sua consueta ironia un numerosissimo pubblico, oltre che moltissimi fan, dando le proprie chiavi di lettura al proposito della “Memoria”. “Propaganda Memoria”, infatti, il titolo del momento sul palco, in Piazzetta San Domenico, che Bianchi ha condiviso con la giornalista delle Iene, Roberta Rei. Ampiamente noto, Zoro, per la sua particolare sensibilità al sociale, all’attualità, a tutto un mondo che fa della politica attiva il suo cavallo di battaglia e che, molto spesso, fatica a trovare risonanza pubblica nelle grandi reti televisive o sui giornali, la sua presenza a Trame quest’anno è un valore aggiunto alla causa sociale e civile che il Festival porta avanti da ormai tredici anni in nome dell’antimafia militante. Proprio Diego Bianchi, che nelle sue numerose inchieste e reportage ha spesso visitato la Calabria raccontandone nel dettaglio le problematiche, le vicende legate ai migranti, la parabola di Riace e di Mimmo Lucano, ma anche storie positive di quei giovani calabresi che in questi giorni anche Trame rimangono presenti per “esserci” e per dire la propria. Da ultima, l’inchiesta andata in onda lo scorso mese di maggio sugli ospedali di Polistena e di Vibo Valentia, nonché l’intervista all’ultimo sindaco di San Luca prima che le ultime elezioni amministrative di qualche settimana fa consegnasse il piccolo comune calabrese alla commissione antimafia per mancanza di candidati da eleggere. Si è parlato anche delle imprese «a tutela dell’economia sana e libera», in un incontro in collaborazione con la Confcommercio, anche quest’anno sponsor di Trame, e l’editore Florindo Rubbettino, nonché di paesaggi culturali, con la professoressa Giovanna De Sensi Sestito, l’Archeologa Stefania Mancuso, la Direttrice del Museo Archeologico Lametino Simona Bruni, lo scrittore Francesco Bevilacqua e il giornalista Massimo Tigani Sava che ha tenuto le redini della discussione sul patrimonio culturale e su una giusta valorizzazione dei beni culturali, siano essi materiali che immateriali. Come quest’anno Trame sta abituandoci, momenti performativi e reading anche in alcuni luoghi non canonici ma che stanno vivendo una nuova giovinezza, in città, grazie alle buone pratiche d’impresa e all’entusiasmo dei promotori: è il caso della “Edicola dei servizi” Pan&Quotidiano, che da mesi si impegna in città per riqualificare la centralissima e storica Piazza Mazzini. Qui il reading con Attilio Bolzoni e Marco Gambino “Storia di un cane romantico”, per la regia di Manuela Ruggiero. E ancora, il nuovo libro di Arcangelo Badolati, “Figli traditori. I rampolli dei boss in fuga dalla ‘ndrangheta”, che l’autore ha presentato con il procuratore Giuseppe Lombardo e la giornalista Paola Militano. «Raccontare la mafia ogni giorno è l’unico modo per sconfiggerla» ha ricordato il procuratore Lombardo, e ancora, nella cornice della Biblioteca comunale, Diana Russo con il suo libro “Olivia e le altre” in cui la giovane magistrata racconta la vulnerabilità delle donne vittime di violenza ma anche la loro tenacia e la loro forza. Continuano, inoltre, a riscuotere grandi consensi le mostre e le installazioni artistiche, un continuo via vai per i corridoi del Museo Archeologico Lametino dove si espongono fino a luglio 44 opere d’arte sequestrate alla mafia e restituite alla collettività, e le toccanti e celebri fotografie sul caso “Africo 1948” che riempiono il Chiostro di San Domenico.