Sabato 23 Novembre 2024

Inda, una grande stagione che si è chiusa col "fuoco" di Roberto Bolle

Quattro spettacoli, dal 10 maggio al 6 luglio, per un totale di 160mila 646 spettatori. La Fondazione Inda si conferma come uno dei principali enti di teatro d’Italia capace di produrre spettacoli e far registrare grandi numeri di pubblico. La 59esima stagione di rappresentazioni classiche al teatro greco di Siracusa si è sviluppata tra «Aiace» di Sofocle diretto da Luca Micheletti nella traduzione di Walter Lapini e con le musiche originali di Giovanni Sollima, «Fedra (Ippolito portatore di corona)» di Euripide nella traduzione di Nicola Crocetti per la regia di Paul Curran, «Miles Gloriosus» di Plauto nella traduzione di Caterina Mordeglia per la regia di Leo Muscato. E per concludere le due repliche di «Horai. Le quattro stagioni» diretto da Giuliano Peparini, testi della lirica greca e latina, selezionati da Francesco Morosi e interpretati da Giuseppe Sartori, con la partecipazione straordinaria di Eleonora Abbagnato (l’Inda lo riproporrà il 27 e il 28 settembre per il G7 Agricoltura a Siracusa). A settembre anche due repliche della «Fedra (Ippolito portatore di corona)»: dopo il tutto esaurito a Pompei, lo spettacolo diretto da Paul Curran andrà in scena l’11 e il 12 settembre al Teatro Romano di Verona. «Il pubblico del Teatro Greco, arrivato da tutto il mondo – ha detto il sindaco Francesco Italia, presidente della Fondazione Inda – ha premiato l'impegno e il lavoro di tutta l'Inda e in particolare delle nostre maestranze. Per noi non solo un premio per il lavoro svolto ma anche una spinta a continuare nella direzione intrapresa di proporre spettacoli di qualità con il coinvolgimento di registi, attori e artisti di fama mondiale». Ma la conclusione della stagione è stata affidata al Gala di Roberto Bolle: un Teatro greco tutto esaurito ha accolto l’étoile internazionale che ha offerto uno spettacolo unico, che varia dal classico al contemporaneo, fra tradizione e innovazione. «Grazie Siracusa per la serata davvero memorabile. Che pubblico, che posto dove esibirsi. Non dimenticherò mai» ha scritto sui social Roberto Bolle entusiasta di esibirsi per la prima volta nell’antica cavea millenaria: «Che emozione entrare per la prima volta in un luogo così magico, ricco di storia e di arte». Coinvolgente, travolgente, entusiasmante, per Bolle (49 anni) il tempo sembra non trascorrere. Il pubblico è conquistato già dopo i primi passi: grande successo per Antonio Casalinho impegnato in Les Bourgeois ed Esmeralda di Marius Petipa, accanto a Margarita Fernandes. E poi Tatiana Melnik, partner dello stesso Bolle nel passo a due Spartacus di Yuri Grigorovich e del danzatore Osiel Gouneo, in Don Chisciotte di M. Petipa. C’è spazio per la danza classica contemporanea con “I” di Philippe Kratz interpretato da Casia Vengoechea e Travis Clausen-Knight, partner dello stesso Bolle nel passo a due de Les Indomptès di Claude Brumachon. Sembra di rivedere Ezio Bosso nell’assolo, In your black eyes, di Patrick De Bana dedicato al musicista e compositore scomparso. E poi arriva Prometheus: la leggenda del titano che ha rubato il fuoco agli dei per farne dono agli uomini. In scena un'impalcatura sulla quale l’étoile si arrampica, si contorce, si lega, danza: e gli spettatori non gli staccano gli occhi di dosso fino al fuoco, vero, donato agli uomini. Alla fine 7 minuti di applausi durante i quali a Bolle non resta che regalare anche il suo sorriso.

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