Tra dinamiche amorose e magia popolare, al TaoFest arrivano «Finché notte non ci separi» e «La bocca dell’anima»
Ancora focus sulla dinamica amorosa nel film di chiusura del festival «Finché notte non ci separi» di Riccardo Antonaroli, in sala dal 29 agosto con 01 Distribution. Ispirato all’israeliano «Honeymood» (Taya Lavie), presentato a Taormina nel 2021, narra la surreale odissea notturna per le strade di Roma di Eleonora (Pilar Fogliati) e Valerio (Filippo Scicchitano), freschi sposi la cui luna di miele viene messa in discussione da una situazione che scatena la gelosia di Eleonora. Così una notte rocambolesca diventa ricerca di qualcosa o di se stessi. «La vicenda racconta la generazione dei Millennials – ha detto il regista – . I precari che vivono nella costante attesa di qualcosa e, nel confronto coi genitori, alimentano un’onnipresente incertezza sul futuro». «Eleonora è innamorata di suo marito – ha detto Fogliati – ma non riesce a dire che sarà per sempre, trovandosi di fronte al bivio se fare una scelta di vita escludendone un’altra». «Valerio è un romantico, ma anche eccessivamente metodico – interviene Scicchitano – e quando avviene l’imprevisto si troverà in una situazione di panico che lo metterà in crisi». La magia popolare del folclore siciliano narrata con regista, cast e location palermitane ne «La bocca dell’anima» di Giuseppe Carleo (sezione “Officina Sicilia”). Girato fra Petralia Sottana, Parco Naturale delle Madonie e Isola delle Femmine, riporta la vicenda del giovane Giovanni Velasques (Maziar Firouzi), che in un piccolo villaggio di montagna della Sicilia del Secondo Dopoguerra diventa mago dopo essersi rivolto all’anziana maga Mariannina (Serena Barone) per guarire da un dolore fisico. Acquisirà autorevolezza ma finirà per scontrarsi con i poteri ecclesiastici e mafiosi. «Abbiamo sentito l’urgenza di gettare lo sguardo verso quella magia popolare con cui avevamo vissuto una comunione profonda – ha detto Carleo alla stampa – Volevamo raccontare la figura del guaritore tradizionale, prima che l’avvento del mondo tecnologizzato la compromettesse imborghesendola». Fondamentale il confronto di Carleo e del co-sceneggiatore Carlo Cannella con l’antropologa Elsa Guggino, i cui testi «La magia in Sicilia» e «Il corpo è fatto di sillabe – Figure di maghi in Sicilia» (editi da Sellerio) hanno ispirato il lavoro di documentazione. Nel cast anche Marilù Pipitone, Maurizio Bologna e Sergio Vespertino. «La bocca dell’anima» sarà al cinema dal 26 settembre per Artex Film.