Letteratura, cinema, radio e teatro. Andrea Camilleri, scomparso il 17 luglio 2019 a 93 anni, è stato ricordato in un viaggio attraverso le sue «multiformi scritture» – in vista dei 100 anni dalla nascita, avvenuta il 6 settembre 1925, che si celebreranno dunque nel corso del prossimo anno – nel giorno di chiusura della fiera romana della piccola e media editoria "Più libri più liberi".
L’omaggio, a cura di Sellerio Editore, ha visto letture dal libro di lettere inedite ai genitori, «Vi scriverò ancora», pubblicate dalla casa editrice, e gli interventi di Carlo Degli Esposti, Marcello Fois, Loredana Lipperini e Lorenzo Pavolini.
«Della grande avventura di Montalbano in televisione è sempre stato Camilleri il protagonista, il capitano della squadra. Era protagonista sia in scena che fuori scena. In 24 anni sono stati 37 i film da 26 romanzi, più 12 dal Giovane Montalbano, più sei film dai romanzi storici e una messa in scena teatrale dal suo Tiresia. Sono stati trasmessi in 60 Paesi per 460 messe in onda in prima serata e tutte hanno vinto» ha ricordato Degli Esposti, il produttore che ha portato sullo schermo le pagine di Camilleri, andate in onda su Rai1. Degli Esposti ha raccontato anche il loro primo incontro: «Il lavoro in tv comincia con la fine del secolo. Andai a trovare Elvira Sellerio a Palermo e lei mi disse: devi comprare i diritti dei primi due libri di Camilleri. È nato tutto da lì. In Rai c’erano persone di grande talento, come Sergio Silva, che fu l’inventore della fiction» ricorda Degli Esposti.
Lipperini ha sottolineato che «Camilleri credeva nella felicità comune a cui si dovrebbe adoperare la politica» e ha citato una poesia che lo scrittore aveva dedicato a Silvio Berlusconi. «Avremmo bisogno di autori come Camilleri, che usano le parole come lui» ha detto la giornalista e scrittrice.
Pavolini ha ripercorso il periodo della radio, con 1.300 regie radiofoniche realizzate in pochi anni, gli sceneggiati, le 12 regie di interviste impossibili e il primo radiodramma in esterni. «Camilleri ha partecipato anche al grande rinnovamento tecnologico. Il magma linguistico che lo aveva invaso ha condizionato la lingua che ha reinventato nei suoi romanzi», ha detto.
Fois ha scelto l’approccio sentimentale e ha spiegato: «Camilleri ha imposto una koiné al mondo. L’augurio che farei a me stesso è di assomigliargli come persona».
Intanto riapre i battenti il Cimitero Acattolico di Roma, dove Camilleri è sepolto. Sono terminate infatti le operazioni di messa in sicurezza a seguito al crollo di un pino monumentale avvenuto nella notte del 3 novembre scorso. L’albero, alto 28,5 metri, che si trovava proprio tra la tomba di Andrea Camilleri e quella di Antonio Gramsci, si è abbattuto su numerose sepolture compromettendo la fruibilità di un’area piuttosto estesa del cimitero. «Siamo lieti dunque di accogliere nuovamente le famiglie di coloro che riposano qui, insieme ai visitatori che amano questo angolo di pace», ha detto la direttrice Yvonne A. Mazurek.
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