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Quanti bei romanzi! Ecco alcune delle uscite dei prossimi mesi

Dall’esordio di Antonio Albanese ai ritorni attesi di Mario Desiati, Andrea Bajani, Serena Dandini e Rossana Campo

Ci vengono incontro con storie che ci riguardano e nelle quali ci riconosciamo le tante novità narrative di questo 2025: temi generazionali, la famiglia con la sua complessità, i misteri della grande storia ma anche della cronaca, in cui scavare ancora, l’amicizia e l’amore, l’attualità, le fragilità delle varie età della vita e tanti spunti di riflessioni in queste proposte, solo alcune fra le tante di un anno pieno di voglia di raccontarsi.

È anche una storia di famiglia, un doloroso “colloquio” col padre morto quello di Rodolfo Anzo, voce narrante di Il coccodrillo di Palermo (La Nave di Teseo) del regista e scrittore Roberto Andò che ambienta in una Palermo smemorata le risposte a tante domande misteriose.

Ispirato a una storia vera, quella della fiorentina Rossella Casini, vittima della ‘ndrangheta per essersi legata a un ragazzo sbagliato, scomparsa a Palmi nel 1981 e il cui corpo non è stato mai ritrovato, L’amore mio non muore (Einaudi) è il nuovo romanzo di Roberto Saviano «una storia impossibile, una storia vera».

Firma Malbianco (Einaudi) lo scrittore pugliese Premio Strega Mario Desiati, una storia che ci conduce nei boschi di Taranto al freddo dei campi di prigionia tedeschi tra i silenzi rimossi e il non detto dei protagonisti, spalmati su quei luoghi come «il malbianco che infesta il tronco degli alberi».

Silenzi rimossi anche in L’anniversario (Feltrinelli) di Andrea Bajani, che si inoltra nelle ombre della famiglia coi suoi tabù e le sue violenze: una storia dolorosa con la «liberazione di un figlio dalla sua disgraziata famiglia, una nuova libertà conquistata a prezzo di scelte difficili e di una fuga dai genitori.

C’è tanto bisogno di scavare nel passato, tra gli interstizi e gli eroismi quotidiani della Resistenza, e Ritanna Armeni lo fa con A Roma non ci sono le montagne (Ponte alle Grazie) portandoci nei giorni tristi (c’è anche l’episodio tragico di via Rasella) ma anche coraggiosi della Roma occupata dai nazisti del 1944, dove giovani studenti universitari formano i “Gruppi di azione patriottica” e imbracciano le armi per la libertà.

Entra nelle anime di un’intera generazione Edoardo Albinati, Premio Strega 2016, con I figli dell’istante (Rizzoli). Attraverso Nico e Nanni, con le loro inquietudini irrisolte e le loro scelte, sullo sfondo temi fondanti come il lavoro, la famiglia, l’amore e il tradimento, si racconta l’Italia degli anni Ottanta.

È invece una storia di educazione sentimentale, politica, sessuale, C’era la luna (Einaudi), il nuovo romanzo di Serena Dandini che torna indietro agli anni 60 per far rivivere lo spirito di quei giorni attraverso un’adolescente e il suo vissuto, tra proteste e ribellioni, sogni e delusioni, spensieratezza e disincanto.

C’è ancora un’adolescente sotto la lente narrativa di Giulia Lombezzi, drammaturga, sceneggiatrice e insegnante di scrittura creativa milanese (già finalista al Premio Calvino 2020) che firma L’estate che ho ucciso mio nonno (Bollati Boringhieri). La presenza di un nonno brutale e manipolatore nella famiglia della sedicenne Alice svela i meccanismi complessi e dolorosi che si celano dietro gli “affetti” familiari.

Ancora una storia di famiglia è La strada giovane (Feltrinelli), ma che entra nelle pieghe del passato il primo romanzo dell’attore e regista Antonio Albanese, che si ispira a una storia di famiglia per raccontare la storia di un ventenne, che nel 1944 partendo da un campo di prigionia in Austria, percorre a piedi l’intera penisola per tornare a casa, in Sicilia.

Ed è un Maurizio de Giovanni “nuovo” quello che firma L’antico amore (Mondadori), un romanzo sull’amore e sulle sue declinazioni attraverso due piani narrativi paralleli che dialogano tra loro: da un lato c’è la passione del poeta latino Catullo con i suoi bellissimi versi brucianti d’amore e le sue ultime ore di vita, dall’altro gli ultimi malinconici anni di un professore la cui vita segnata da un amore intenso e assoluto viene filtrata dallo sguardo affettuoso e rispettoso della giovane badante.

Già finalista al Premio Strega, la napoletana Wanda Marasco, poetessa e scrittrice, torna in libreria con il romanzo Di spalle a questo mondo (Neri Pozza). Un libro che ripercorre un’esistenza straordinaria, quella di Ferdinando Palasciano, medico filantropo e patriota (partecipò anche ai moti di Messina del 1848), e di sua moglie, la nobildonna russa Olga de Wawilov, vissuto a Napoli nell’Ottocento. Prima che la demenza e una forma di follia lo colpisse, tema sul quale insieme alla fragilità riflette la Marasco.

E mette in scena l’incontro tra una scrittrice e giornalista che deve intervistare Giuseppe Misso, detto ‘O Nasone, un boss mafioso accusato di numerosi crimini, Teresa Ciabatti con Donnaregina (Mondadori), una storia che fa incontrare mondi diversi in cui per la protagonista c’è tanto da scoprire per conoscere anche il suo stesso mondo.

Libere e un po’ bastarde (Bompiani) di Rossana Campo è una storia di donne, di amicizia, di amore, di sesso, di libertà. Betti, la protagonista del romanzo, è una sceneggiatrice che è al centro di una rete di amiche, animatrice di feste e relazioni, sempre alle prese con i problemi esistenziali e le passioni delle sue amiche Alice, Gloria, Federica, Sylvie, Lorenza e Leila, con le quali ha in comune una vita libera e frenetica.

Firma per Sellerio Undici. Non dimenticare Andrej Longo, che entra a far parte della casa editrice siciliana con undici storie al femminile ambientate a Napoli e nella sua periferia, storie «rubate alla cronaca, alla strada, alla vita».

E ancora donne «deluse, ferite, avvelenate», in Danzate su di me (SEM) Massimo Carlotto che attraverso la storia di quattro donne prigioniere di una vita che le opprime, descrive la complessità di un’Italia piena di contraddizioni ma anche di bellezza.

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