Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Bagagli a mano a pagamento, Ryanair nel mirino dell'Antitrust

Il bagaglio a mano dovrebbe essere considerato «un elemento essenziale del trasporto» e quindi, se si decide di farlo pagare per portarlo a bordo in aereo, il prezzo deve essere compreso nel costo base del biglietto, senza nessun supplemento. E’ con questa motivazione che l’Antitrust ha deciso di avviare un procedimento nei confronti della nuova policy sui bagagli a mano di Ryanair, che potrebbe configurarsi come pratica commerciale scorretta in quanto falserebbe il prezzo finale e, quindi, anche la comparazione tra le tariffe delle varie compagnie aeree.

La nuova policy sul bagaglio a mano annunciata da Ryanair, che prevede il pagamento tra 6 e 10 euro secondo  diverse modalità per i voli prenotati a partire dal primo settembre e operati dal primo novembre, aveva destato le proteste dei viaggiatori e delle associazioni dei consumatori, che si erano subito rivolte sia all’Antitrust che all’Enac. L’Antitrust ricorda che le associazioni dei consumatori (Altroconsumo, Codacons, Federconsumatori e U.di.Con) che hanno segnalato il problema «mettono in evidenza la mancata trasparenza tariffaria», dal momento che il supplemento per il trasporto del bagaglio a mano porterebbe a «un aumento del prezzo del servizio di trasporto aereo», falsando così «la comparazione con le tariffe delle altre compagnie». Infatti, si legge nel provvedimento dell’Autorità, la prassi «di tutte le compagnie aeree» prevede nella tariffa base un bagaglio a mano "di dimensioni e peso astrattamente idonee a essere collocato negli appositi spazi del velivolo».

Le cappelliere, insomma, dice in sostanza l’Antitrust, stanno lì apposta per contenere il trolley, che dovrebbe «essere considerato un elemento indispensabile del servizio di trasporto passeggeri». Farlo pagare a parte «fornirebbe una falsa rappresentazione del reale costo del biglietto» e quindi sarebbe falsata anche la comparazione con le altre compagnie. Non solo, nel caso di Ryanair (in passato già richiamata all’ordine dall’Antitrust) "l'inadeguata trasparenza tariffaria appare rafforzata dalle ripetute modifiche delle regole e condizioni», che creano "confusione" e aumentano «il rischio di incorrere in sovraccosti previsti per il mancato rispetto delle nuove condizioni».

Le nuove tariffe di Ryanair erano finite nel mirino dei consumatori anche perché sarebbero state applicate in modo per così dire 'retroattivo', vale a dire anche per i viaggi prenotati prima del primo settembre: tuttavia l’Antitrust non si sofferma su questo punto perché il 6 settembre la stessa compagnia è tornata sui suoi passi, assicurando i rimborsi.

Esulta il Codacons, che avverte: se l’Antitrust accerterà la pratica commerciale scorretta, Ryanair «dovrà rimborsare tutti i suoi clienti che hanno speso soldi per supplementi ingiusti, pena azioni legali da parte del Codacons nelle sedi
opportune».

Oggi in edicola

Prima pagina

Caricamento commenti

Commenta la notizia