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Dall'Ocse monito all'Italia: "Non cancellate la riforma Fornero". L'ira del governo

Palazzo Chigi

L’Ocse sollecita l’Italia a non "disfare" la riforma Fornero, uno dei punti principali del contratto M5s-Lega, e fa così infuriare il governo, che invita l'organizzazione, in sostanza, a non impicciarsi dei fatti di casa nostra.

Lo scontro prende le mosse dalle previsioni intermedie dell’Organismo per lo sviluppo e la cooperazione economica, che taglia la crescita e avverte: la Brexit e l’Italia sono tra i "rischi" che potrebbero impedire all’Europa di prosperare.
Secondo le stime Ocse il Pil italiano dovrebbe calare all’1,2% nel 2018, contro la stima di maggio dell’1,4%. Per il 2019 la crescita rimane invece invariata all’1,1%. Alla domanda su quali fossero i «rischi politici» che potrebbero «impedire all’Europa di prosperare», Laurence Boone, la capoeconomista ha risposto così: «il primo è la Brexit. E’ molto importante arrivare ad un accordo che consenta di mantenere le relazioni più strette possibili tra Gran Bretagna e il resto dell’Ue. Poi - aggiunge - c'è quanto sta accadendo in Italia, dove la crescita è debole e il debito elevato. Bisogna assolutamente continuare le riforme lanciate dal governo precedente. E la spesa pubblica non deve servire a sostenere artificialmente la crescita con i consumi, ma puntare agli investimenti produttivi».

Ma il punto che ha innescato la rabbia di Roma riguarda in particolare le pensioni: in conferenza stampa, la responsabile dell’Ocse ha invitato l’Italia a «non disfare le riforme» del precedente governo, in particolare, la «riforma Fornero», spiegando che è «vitale per la crescita». «Se si tratta di ridurre l’età pensionabile - ha puntualizzato - sappiamo che questo non crea occupazione, non sono i giovani che rimpiazzano gli anziani». Per lei, cambiarla sarebbe anche «ingiusto da un punto di vista di equità intergenerazionale», un «fardello che si farà pesare sui giovani». Quindi, anche in vista della prossima legge di bilancio, l’appello a «preservare la fiducia». Quella degli «imprenditori», ma anche quella relativa alla "sostenibilità del debito».

«L'Italia - ha osservato citando l'avanzo primario del nostro Paese - ha fatto sforzi straordinari costanti e persistenti. E’ importante che continui e che rispetti le regole dell’Unione europea». La sua ricetta: "dirigere la spesa verso gli investimenti produttivi che fanno la crescita di domani: istruzione, digitale, infrastrutture...».

A stretto giro è arrivata la reazione del vicepremier Luigi Di Maio, che su Facebook ha avvertito: «L'Ocse non deve intromettersi nelle scelte di un Paese sovrano che il governo democraticamente legittimato sta portando avanti. Il superamento della legge Fornero è nel contratto e verrà realizzato. Quasi due terzi degli italiani sono con noi. I burocrati se ne facciano una ragione. Siamo stati eletti anche per questo e manterremo l’impegno preso». Meno aggressiva, ma pur sempre contraria, la replica del premier Giuseppe Conte, che senza voler «raccogliere polemiche», sostiene che si tratta di "valutazioni che non possono essere supportate da fatti. Io so che stiamo facendo una riforma strutturale e una manovra seria: noi vogliamo essere credibili, innanzitutto per i nostri cittadini e poi lo saremo anche per i mercati».

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