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Entra in vigore il "Decreto Genova", ecco cosa prevede

Ponte Morandi a Genova

Contiene le «disposizioni urgenti per la città di Genova», dopo il crollo del ponte Morandi, per "la sicurezza della rete nazionale delle infrastrutture e dei trasporti», nonché per «gli eventi sismici del 2016 e 2017, il lavoro e le altre emergenze» il decreto legge 109 - meglio noto come Decreto Genova - entrato in vigore nel fine settimana. Quarantasei articoli, suddivisi in cinque capi, il primo dedicato appunto al capoluogo ligure. Misure concrete, come le definisce il ministro Toninelli, che annuncia l’intenzione del governo di rafforzarle in Parlamento.

COMMISSARIO STRAORDINARIO PER GENOVA - In carica per 12 mesi, rinnovabili per non oltre un triennio, potrà operare in deroga ad ogni disposizione di legge extrapenale. Si avvarrà di una struttura di venti persone e potrà nominare due sub-commissari. Verrà nominato con decreto del presidente del Consiglio dei ministri entro 10 giorni - che scadono il 9 ottobre - dall’entrata in vigore del decreto.

NUOVO PONTE MORANDI LO PAGA AUTOSTRADE - Spetta ad Aspi provvedere alle spese di ricostruzione del viadotto. Qualora non intervenisse, o dovesse ritardare i pagamenti, è autorizzata una spesa di 30 milioni l’anno fino al 2029, pari dunque a 330 milioni, da attingere al Fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale.

ZONA FRANCA E ZONA LOGISTICA - Il decreto istituisce nel territorio della Città metropolitana di Genova una Zona franca, con agevolazioni ed esenzioni fiscali per le aziende che hanno perso almeno un quarto del fatturato dal 14 agosto al 30 settembre 2018. C'è anche una Zona logistica semplificata per il porto e il retroporto, con procedure semplificate per le imprese che vi operano.

AIUTI PER I CITTADINI E LE IMPRESE - Sulle case sgomberate i cittadini non pagheranno alcuna tassa e non saranno tassati neppure gli indennizzi ricevuti. Sospese fino a fine 2019 le cartelle esattoriali, imprese, artigiani e professionisti coinvolti vengono ristorati del fatturato perso. Invitalia può ricontrattare i prestiti» agli imprenditori, «fermare le esecuzioni e i pignoramenti e dare un pò di respiro alle famiglie. Per il trasporto locale sono previsti 23 milioni di euro, più altri 20 per il rinnovo del parco mezzi. Per le spese affrontate dagli autotrasportatori per le difficoltà logistiche sono previsti 20 milioni, 30 milioni per agevolare i flussi in ingresso e in uscita dal porto di Genova.

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