L’iter avviato mercoledì scorso dalla Commissione Ue potrebbe portare ad una procedura sanzionatoria per debito eccessivo. Ma ci sono ancora diverse tappe da percorrere, e il cammino potrebbe interrompersi in qualunque momento se l’Italia e la Ue trovassero un’intesa. Di seguito i prossimi passi.
GIOVEDI'. Si riuniscono gli sherpa dell’Eurogruppo e dell’Ecofin (Efc) in teleconferenza, chiamati a dare un parere sulla decisione della Commissione Ue di dichiarare giustificata l’apertura di una procedura per debito ai danni dell’Italia. Il sostegno è praticamente scontato, anche perché è un organo tecnico che non prende decisioni politiche. Giovedì è anche il giorno di Di Maio a Bruxelles, che vedrà diversi commissari con cui non dovrebbe però affrontare il tema manovra.
VENERDI' E SABATO. Nuovo possibile round di negoziati tra Juncker e Conte a margine del G20 di Buenos Aires.
LUNEDI'. L’Eurogruppo dovrebbe rendere pubblico il suo sostegno alla decisione della Commissione sull'Italia, consentendole così di iniziare a lavorare alla raccomandazione vera e propria sulla procedura.
19 DICEMBRE. E’ l’ultima riunione dell’anno del Collegio dei commissari, e potrebbe approvare la raccomandazione all’Italia se non ci sarà un accordo prima.
22 GENNAIO. Primo Eurogruppo-Ecofin dell’anno, che potrebbe validare la raccomandazione della Commissione, rendendo la procedura ufficialmente operativa.
1 FEBBRAIO. E’ la data limite entro cui l’Eurogruppo e l'Ecofin devono esprimersi sulla procedura: le regole prevedono un loro parere entro 4 mesi dall’ultima notifica Eurostat sui dati dei conti pubblici (pubblicata ad ottobre).
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