Via libera dal Senato alla manovra, tra le misure tasse al 7% per i pensionati che scelgono il Sud
L’Aula del Senato approva la Manovra. Il testo torna alla Camera per la terza lettura. Il testo approderà in Aula a Montecitorio il 28 dicembre. I voti a favore sono stati 163, 68 i contrari e due gli astenuti. C'E' SALDO E STRALCIO, SI PAGA 16%, 20%, 35%: chi è in difficoltà economica, entro un Isee di 20mila euro, potrà ottenere lo stralcio delle cartelle per omessi versamenti di tasse o contributi tra il 2000 e il 2017 pagando con tre diverse percentuali: il 16% con Isee entro 8.500 euro, il 20% con Isee fino a 12.500 euro e 35% con Isee fino a 20mila euro. Il debito può essere pagato senza sanzioni e interessi, in un’unica soluzione, entro il 30 novembre del 2019 o in 5 rate. TASSE AL 7% AI PENSIONATI CHE SCELGONO IL SUD: è il 'modello Portogallo', per richiamare dall’estero chi è già in pensione e decide di spostare la sua residenza nel Sud Italia dopo almeno 5 anni fuori. Questa flat vale per chi sceglierà di venire, o tornare, nei piccoli Paesi sotto i 20mila abitanti di Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia. Le entrate sono destinate all’istituzione di poli universitari tecnico scientifici nel Mezzogiorno. GIU' FONDI REDDITO-PENSIONI, STOP RIVALUTAZIONE ASSEGNI: ridotti i due grandi fondi per reddito di cittadinanza (a 7.1 miliardi) e quota 100 (3,9 miliardi). Sul fronte pensionistico arriva però anche il risparmio da 2,2 miliardi in tre anni a carico degli assegni a partire dai 1.521 euro. La decurtazione maggiore, fino al 60%, scatta per gli assegni oltre i 4566 euro. Per gli assegni ribattezzati 'di platinò oltre i 100mila euro lordi scatta anche un taglio, per 5 anni, che va dal 15% al 40%. 'EMENDAMENTO EUROPA', DA FREEZING A RINVIO ASSUNZIONI PA. nel maxiemendamento trovano posto gli accordi raggiunti con Bruxelles per evitare la procedura di infrazione, dai 2 miliardi 'congelatì a garanzia degli obiettivi, oltre 1 miliardo a carico del Mef, al rinvio a metà novembre delle assunzioni per la P.a. Verranno tagliati il Fondo ricerca 4.0, il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi e il credito d’imposta per le assunzioni a tempo indeterminato al Sud. NUOVE TASSE, FARDELLO IVA MA ANCHE WEB TAX E GIOCHI: Oltre agli aumenti Iva per 23 miliardi nel 2020 e 28,7 miliardi nel 2021 e nel 2022, la manovra resuscita la web tax, già introdotta con la legge di bilancio 2018 ma mai concretizzata. Il prelievo del 3% è destinato a colpire le imprese con ricavi superiori a 750 milioni e un fatturato derivante da servizi digitali superiore a 5,5 milioni. Aumenta anche il Preu, la tassa sui giochi già ritoccata nel dl dignità. TAGLIO PREMI INAIL MA RADDOPPIA IRES AL NO PROFIT: Il cuneo fiscale viene ridotto con un taglio dei premi del 30%. Allo stesso tempo però viene cancellata l’agevolazione Ires sugli enti non commerciali. L’aliquota passa dal 12 al 24%. C'E' 'FONDO DALL’OSSO', MENO RISORSE ORFANI FEMMINICIDIO: nel 'maxì viene ripescato, ma solo per 1 anno, il fondo da 5 milioni per la mobilità dei disabili proposto da Matteo Dall’Osso e poi respinto alla Camera, tanto che il deputato aveva abbandonato il M5S per passare a Fi. Arriva, anche se più che dimezzato rispetto alle promesse, anche il rifinanziamento del fondo per gli orfani di femminicidio. Ci sono 5 milioni anziché i 12 ipotizzati inizialmente. NIENTE BOLKESTEIN SPIAGGE, 'SALVI' ANCHE RESORT: proroga per 15 anni delle concessioni demaniali marittime, che rinvia così ancora una volta la direttiva Ue Il rinvio vale anche per le concessioni «per finalità residenziali e abitative». SALE A 151 MLN INCENTIVO PER CAMBIO DECODER-TV: Sale a 151 milioni il contributo alle famiglie che, a partire dal prossimo anno e fino al 2022, cambieranno tv o decoder per adeguarsi al nuovo standard DVB-T2 in vista dello switch off del digitale terrestre attualmente in uso, dovuto al trasferimento delle frequenze per il servizio di telefonia mobile 5G. Prevista anche la revisione delle regole per la ripartizione delle frequenze. SALTANO REGOLE PER NCC, PROROGA E POI RIFORMA: niente di fatto - nella manovra - sugli Ncc, dopo le proteste della categoria e le controproteste dei tassisti. Il nuovo quadro di norme è stato stralciato dal testo finale della manovra, con l'idea di fare una proroga dell’attuale quadro in vista di una riforma complessiva. Sulla questione, però, è stato approvato nella notte un decreto-legge ad hoc. Il testo del decreto ricalca in gran parte quello inizialmente incluso nel maxiemendamento alla manovra, poi stralciato per problemi di coperture. Si prevede che gli Ncc possano operare in ambito provinciale ma senza dover tornare sempre in rimessa. La deroga è prevista se nel 'foglio di servizio' già sono indicate «più prenotazioni oltre la prima». Prevista in aggiunta anche una deroga per 2 anni per chi abbia contratti con società di altri territori, stipulati fino a "15 giorni" prima dell’entrata in vigore del decreto. Per le sanzioni si prevede invece una moratoria di 90 giorni sempre dall’entrata in vigore del decreto. Previsto anche lo stop al rilascio di nuove autorizzazioni fino alla piena operatività di un nuovo «archivio informatico pubblico nazionale» che registrerà tutte le licenze anche dei taxi.