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Trivelle: stop di due anni alla ricerca, ma produzione non si ferma

Le trivelle

Stop di 2 anni alle attività di ricerca di idrocarburi ma prosecuzione della produzione per chi ha già avviato quella che in gergo tecnico viene definita la "coltivazione". Sarebbe questa, secondo il Movimento 5 Stelle, la soluzione individuata al caso trivelle, al centro nelle scorse settimane dell’ennesimo scontro interno alla maggioranza tra Sì e No-Triv.

La Lega non ha ufficialmente ancora sciolto la riserva ma, per sanare la questione, i 5 Stelle hanno presentato una riformulazione ad hoc all’emendamento oggetto di polemiche. Il piano per la transazione energetica sostenibile voluto dai pentastellati andrà presentato entro i prossimi 2 anni e non più entro sei mesi. Fino ad allora saranno quindi come previsto sospesi i permessi di prospezione o di ricerca di idrocarburi, ma non le concessioni in essere per coltivazioni «in corso o avviate dopo l’entrata in vigore del decreto».

Il voto sull'emendamento, così come sulle altre proposte di modifica presentate anche dai relatori, non è ancora arrivato e probabilmente non arriverà prima di domani. I lavori sui testi si stanno infatti allungando nelle Commissioni Affari Costituzionali e Lavori pubblici del Senato, tanto da lasciare prevedere un nuovo slittamento dell’Aula, attualmente ancora prevista per domani mattina alle 9.30.

Tra le novità arriverà comunque con certezza la norma che permetterà lo sblocco della trattativa per il rinnovo del contratto dei medici. Una notizia accolta positivamente dai diretti interessati che hanno immediatamente sospeso lo sciopero proclamato per il 25 gennaio. Certa anche una stretta sulle norme anti-Xylella, con l’obbligo di distruggere tutti gli ulivi e i prodotti contaminati, «in deroga ad ogni disposizione vigente», pena il carcere da uno a cinque anni.

Slitta inoltre l’adeguamento delle norme antincendio nelle scuole e negli asili nido con un rinvio delle nuove regole dal 31 dicembre 2018 rispettivamente al 31 dicembre 2021 e al 31 dicembre 2019. Allo stesso tempo si prevede però un «piano triennale di interventi» con l’obiettivo di «semplificare e razionalizzare le procedure di adeguamento alla normativa antincendio».

Nel dl dovrebbe rientrare anche il ripristino dell’agevolazione fiscale Ires sul no profit, visto che, assicurano dal governo, le coperture sono ormai state trovate. Niente da fare invece per la sanatoria dei contenziosi sui canoni balneari non riscossi. La Lega, a ruota rispetto alla analoga decisione del Movimento 5 Stelle, ha deciso di ritirare il proprio emendamento dopo la denuncia dei Verdi. Nessuna modifica dovrebbe riguardare anche il codice degli appalti. La sede più opportuna, secondo Patuanelli, sarà un ddl di iniziativa parlamentare ad hoc, in grado di raccogliere tutte le urgenze del settore in attesa di una legge delega di più ampia portata.

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