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Reddito di cittadinanza, da marzo le domande: ecco come ottenerlo

Luigi Di Maio, vice premier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico

È un percorso a tappe quasi forzate quello che partirà nei prossimi giorni per la distribuzione del reddito di cittadinanza. La misura simbolo dei 5Stelle, così come quota 100 per la Lega, entrerà in vigore con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decretone, non appena il capo dello Stato lo avrà firmato. Da quel momento, domani o dopodomani presumibilmente, partirà il conto alla rovescia per le scadenze fissate dalla normativa, in modo da raggiungere l'obiettivo di riconoscere i primi benefici già a fine aprile, come effettivamente stabilito nel decreto e dichiarato da Luigi Di Maio.

I mesi clou saranno proprio aprile e maggio ma di 30 giorni in 30 giorni, i passaggi non saranno sempre semplicissimi e richiederanno la massima precisione e collaborazione da parte delle amministrazioni e degli enti coinvolti (con rischio ingorgo), oltre che dei beneficiari, per mettere in piedi un meccanismo che dovrà essere sin dall’inizio ben oliato. Ecco le tappe previste per la distribuzione del reddito e il patto per il lavoro.

FINE GENNAIO, ENTRATA IN VIGORE - Il decretone entrerà in vigore in questi giorni, entro la fine del mese. Il presidente della Repubblica ha ricevuto il testo venerdì sera e lo firmerà probabilmente domani. Verrà quindi pubblicato in Gazzetta domani sera o dopodomani.

FEBBRAIO, SI LAVORA AL MODULO DI DOMANDA - Dall’entrata in vigore, l’Inps ha 30 giorni, quindi tutto il mese di febbraio, per predisporre il modulo per presentare la domanda e il modello di comunicazione dei redditi che va compilato in caso di variazione della condizione occupazionale dei beneficiari.

MARZO, SI PUÒ PRESENTARE LA DOMANDA - È il mese in cui si potrà cominciare effettivamente a richiedere il reddito. Pronto il modulo, chi pensa di avere diritto al beneficio, rispondendo a tutti i requisiti patrimoniali, familiari e reddituali, potrà inviare la domanda all’Inps.

APRILE, VIENE RICONOSCIUTO IL BENEFICIO - Presentate le domande, l’Inps ha 5 giorni per verificare il possesso dei requisiti per l’accesso al reddito. In ogni caso, si legge nel decreto, «il riconoscimento da parte dell’Inps avviene entro la fine del mese successivo alla trasmissione della domanda all’Istituto», quindi all’avvio si tratta appunto di riconoscere 'i primi redditi' entro la fine di aprile. A questo punto il beneficio può essere richiesto online, nei Caf che abbiano già stipulato una convenzione con l’Inps, o alle Poste. Agli sportelli degli uffici postali la carta potrà però essere consegnata o ricaricata solo a partire dal sesto giorno del mese, per evitare eccessiva affluenza nei primi giorni in cui alle Poste si ritira anche la pensione.

MAGGIO, REDDITO VA SPESO SUBITO. SCATTA PATTO PER IL LAVORO - Se lo si è ricevuto già a fine aprile, bisogna ricordarsi di spendere il reddito entro maggio, pena la decurtazione del 20% dell’importo il mese successivo (anche se servirà un decreto ministeriale ad hoc da approvare entro aprile). La carta ottenuta può essere utilizzata dove già valeva la carta acquisti: supermercati, farmacie, parafarmacie e alle Poste per pagare le bollette di luce e gas. Si possono prelevare fino a 100 euro in contanti e, in caso di contributo per l’affitto, si può effettuare un bonifico bancario. Entro 30 giorni dal riconoscimento del reddito, quindi sempre nel mese di maggio se si è tra i primi beneficiari, bisogna però anche attivarsi per dichiarare «l'immediata disponibilità al lavoro» nei centri per l'impiego, i patronati o sulla piattaforma online appositamente predisposta dall’Anpal SIUPL. Negli stessi 30 giorni i richiedenti sono convocati dai centri per l’impiego (se sotto i 26 anni, se disoccupati da meno di 2 anni o beneficiari di Naspi o se già parte di un patto di servizio) o dai servizi per il contrasto alla povertà dei Comuni. Nel primo caso dovrà essere sottoscritto il patto per il lavoro e nel secondo caso il patto per l’inclusione sociale.

LUGLIO, COMUNI APPROVANO PROGETTI PER LAVORI UTILI - I progetti per i lavori utili alla collettività a cui i beneficiari del reddito saranno tenuti non saranno pronti prima dell’estate. I Comuni hanno infatti sei mesi dall’entrata in vigore del decreto per predisporre «le procedure amministrative utili per l’istituzione dei progetti».

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