Chi vuole presentare domanda per accedere alla pensione anticipata con la cosiddetta Quota 100 o con le altre misure previste dal decretone del Governo può farlo: con la circolare illustrativa attesa ad ore, immediatamente dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto, l'Inps ha reso noto le modalità per la presentazione della domanda. E in poche ore sono arrivate 680 domande. Il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini ha inoltre presentato in una conferenza stampa le misure sulla previdenza contenute nel decreto annunciando come prossimo obiettivo «Quota 41», ovvero la possibilità di andare in pensione anticipata indipendentemente dall’età una volta che si siano raggiunti 41 anni di contributi. La misura è stata esclusa quest’anno perché molto costosa. Chi ha quindi 62 anni di età e 38 di contributi e chi è più giovane ma ha già maturato 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 se donna) potrà quindi fare domanda all’Inps o telematicamente (se ha il Pin o lo spid) o attraverso il call center o attraverso i patronati o gli altri soggetti abilitati. La prima finestra di uscita possibile avendo maturato i requisiti alla fine del 2018 è il primo aprile per i lavoratori privati e il 1 agosto per quelli pubblici (se si hanno i requisiti raggiunti prima della pubblicazione del decreto in Gazzetta). I lavoratori pubblici se vogliono uscire il primo agosto devono fare domande di collocamento a riposo all’amministrazione di appartenenza entro il 31 gennaio. Possono inoltre presentare la domanda di pensione all’Inps le lavoratrici che rientrano nella cosiddetta Opzione donna, ovvero quelle che hanno almeno 58 anni (59 se autonome) e 35 di contributi. Per queste ultime l'uscita in pensione sarà meno conveniente sotto il profilo economico dato che l’assegno sarà calcolato interamente con il sistema contributivo. L’Inps riapre anche alla presentazione delle domande per il riconoscimento dell’Ape sociale, misura che era scaduta a fine 2018 e che il decreto proroga fino a fine 2019. Potranno quindi presentare domanda di sussidio gli over 63 in condizione di disagio con almeno 30 anni di contributi se disoccupati e almeno 36 se impegnati in attività gravose. Il decreto in Gazzetta prevede anche il ritorno del Consiglio di amministrazione all’Inps e all’Inail senza costi per la finanza pubblica ed è possibile che risparmi siano fatti anche riducendo la spesa per la «posta massiva» nella quale è compreso l’invio delle buste arancioni. Il vicepremier Salvini ha sottolineato che nel prossimo triennio i pensionati che usciranno con le nuove regole (quindi in anticipo rispetto a quelle della legge Fornero) saranno un milione, oltre un terzo dei quali (350.000) donne. «Quota 41 - ha detto Salvini - è il prossimo obiettivo: questa è solo la prima di cinque manovre che puntano tutto sugli italiani. Abbiamo messo un primo mattone sulla Fornero. Sono stati quasi otto mesi di lavoro entusiasmante, faticoso, con tanti amici nel Paese e qualche avversario nei salotti buoni. Preferisco avere tanti amici tra gli italiani e qualche problema con chi riguarda il passato».