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Prezzi in aumento per cibi e bevande, balzo per le verdure: +18,5%

Il tasso di inflazione risale a febbraio. I dati provvisori dell’Istat mostrano un aumento dell’indice dei prezzi al consumo dell’1,1% su base annua (dallo 0,9% di gennaio) e una crescita su base mensile dello 0,2%.

Continuano così oscillazioni dell’inflazione dovute alle componenti più volatili, come l’energia e quali alimentari freschi, al netto dei quali l’inflazione di fondo è stabile a +0,5%.

A febbraio sono i prezzi dei beni alimentari non lavorati "a spiegare in buona parte l’accelerazione", spiega l’Istat.

L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,3%. «La lieve accelerazione dell’inflazione a febbraio», spiega l'Istat è imputabile prevalentemente ai prezzi dei beni alimentari sia lavorati (che passano da una variazione nulla a +1,2% su anno) sia non lavorati (da +1,7% a +3,7%) e in misura minore ai prezzi dei beni energetici non regolamentati come i carburanti (da +0,3% a +0,8%) e dei tabacchi (da +2,9% a +4,5%).

Questa dinamica è in parte attenuata dal rallentamento dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,2% a +0,9%) con in particolare il trasporto aereo passeggeri che vede prezzi in calo del 5,9% (da +9,9%). Si amplia inoltre la flessione dei prezzi dei servizi relativi alle comunicazioni (da -2,0% a -4,9%).

L’inflazione torna ad accelerare in modo marcato per i beni (da +0,7% a +1,5%), mentre rallenta per i servizi (da +1,1% a +0,7%). Così rispetto al mese di gennaio il differenziale inflazionistico tra servizi e beni torna negativo e pari a -0,8 punti percentuali (era +0,4 nel mese precedente).

Volano i prezzi delle verdure, che fanno segnare un aumento del 18,5% rispetto allo scorso anno, per effetto del clima pazzo, che ha sconvolto i raccolti e ridotto le disponibilità sui mercati. E’ quanto afferma la Coldiretti, nel commentare i dati Istat sull'inflazione a febbraio, nel sottolineare invece la diversa la situazione per le clementine, con prezzi all’origine inferiori ai 20 centesimi di euro al chilogrammo. Sulle verdure, sottolinea la Coldiretti, si scontano gli effetti dell’ondata di maltempo con gelo e neve, alla quale è seguita un’anomala ondata di calore che sta mandando ora in tilt le coltivazioni. Le conseguenze, peraltro, si fanno già sentire sui ortaggi, dove è saltata ogni programmazione dei raccolti, con broccoli, cavoli, sedano, prezzemolo, finocchi, cicorie, bietole che maturano contemporaneamente per le temperature primaverili. In queste condizioni, conclude la Coldiretti, occorre verificare che sulla crisi che ha colpito gli agricoltori non si innestino pericolose speculazioni a danno di produttori e consumatori o frodi, con il prodotto di importazione spacciato per nazionale. Per ottimizzare la spesa e ottenere il miglior rapporto prezzi qualità, la Coldiretti consiglia di verificare l’origine nazionale, acquistare prodotti locali, comprare direttamente dagli agricoltori nei mercati o in fattoria e non cercare per forza il prodotto perfetto, perché piccoli problemi estetici non alternano le qualità organolettiche e nutrizionali.

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