Saranno 53.907 i candidati per i 2.980 posti da Navigator che saranno inquadrati nell’Anpal e che nei prossimi tre giorni affolleranno la Fiera di Roma per la selezione. Si tratta in gran parte di donne (il 73%) e per la metà di persone di età compresa tra i 30-40 anni. Il 31% ha la laurea in giurisprudenza e moltissimi vengono dal Sud. L'identikit è stato tracciato dal monitoraggio fatto da Anpal Servizi dal quale emerge che in termini assoluti i candidati di genere femminile ammessi al test risultano 39.528, dal sud arrivano in 29.193 per la gran parte da Campania (9.420), Sicilia (8.580) e Puglia (4.960), prevalentemente con lauree in giurisprudenza (16.953), psicologia (12.080) e scienze economico-aziendali (7.242), in una fascia d’età fino a 40 anni per 41.291 aspiranti Navigator. Dalle selezioni dei 53.907 candidati che si svolgeranno alla Fiera di Roma dal 18 al 20 giugno dovranno uscire i 2.980 profili idonei a ricoprire le posizioni previste da Anpal Servizi nel piano di distribuzione dei Navigator per ciascuna zona d’Italia elaborato con l’obiettivo di uniformare gli standard dei servizi per l’impiego su tutto il territorio nazionale. Nella regione Campania c'è il maggior fabbisogno di navigator (471) con la sola provincia di Napoli che ne prevede 274. Segue la Sicilia con 429 posti di cui 125 a Palermo e 100 a Catania. Al nord c'è la Lombardia con 329 navigator, di cui 76 a Milano e 50 a Brescia mentre nel centro Italia è il Lazio la regione che ha maggiore necessità di copertura con 273 operatori, 195 nella provincia di Roma. L’incarico di collaborazione ottenuto dal Navigator - spiega l'Anpal - ha durata fino al 30 aprile 2021 e un compenso lordomannuo pari a 27.338,76 euro oltre a 300 euro lordi mensili a titolo di rimborso forfettario delle spese di viaggio, vitto e alloggio sostenute per l’espletamento dell’incarico. «Il Navigator - ricorda la nota - sarà la figura centrale dell’assistenza tecnica fornita ai Centri per l’Impiego, selezionata e formata per supportarne i servizi e per integrarsi nel nuovo contesto caratterizzato dall’introduzione del Reddito di Cittadinanza, per il quale l’obiettivo è assicurare assistenza tecnica ai Cpi, valorizzando le politiche attive regionali - anche in una logica di case management - da integrare e da implementare con le metodologie e tecniche innovative che saranno adottate per il reddito di cittadinanza».