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Autostrade, nessun aumento dei pedaggi fino al 15 settembre

Evitata la stangata estiva sulle vacanze degli italiani: non ci sarà nessuna aumento dei pedaggi autostradali fino al 15 settembre sulla rete di Autostrade per l'Italia. Nessun aumento anche per la Strada dei Parchi e per la Milano-Serravalle.

Ed esulta il vicepremier e ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio. «Il ministro Danilo Toninelli aveva già bloccato gli aumenti dei caselli autostradali fino a giugno e ora tutti i concessionari, tra cui anche Autostrade per l'Italia, hanno deciso che, fino al 15 settembre, non ci saranno i rincari che avrebbero dovuto invece scattare dal primo luglio. Questo risultato non è frutto del caso, bensì di volontà politica: quella di ottenere risultati per i cittadini, che è mancata per troppo tempo in Italia», scrive su Facebook.

Il Cda di Autostrade, che ha in concessione oltre metà della rete italiana, ha deciso di bloccare gli aumenti che sarebbero dovuti scattare a partire da lunedì prossimo, primo luglio, «con l'obiettivo di favorire gli spostamenti degli italiani verso le mete di vacanza, che impegneranno nei mesi estivi la rete in concessione di Autostrade per l’Italia».

E sono anche confermate le esenzioni già in vigore a Genova. Tra gli altri, Strada dei Parchi ha congelato fino al prossimo 31 agosto gli incrementi tariffari previsti sulle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25.

Nel comunicare al Ministero delle Infrastrutture la decisione "autonoma" di bloccare i pedaggi, Autostrade per l’Italia ha ricordato «la necessità di giungere, entro la prima metà del mese di settembre 2019, a soluzioni condivise in relazione ai programmi d’investimento futuri e a quelli in corso da parte della Società, in primis la Gronda di Genova, il Passante di Bologna e altri importanti investimenti riguardanti l'ampliamento di tratte autostradali di accesso alle aree metropolitane». Col congelamento delle tariffe gli analisti di Mediobanca stimano un impatto negativo di circa 15,5 milioni di euro sui ricavi di Autostrade.

Tuttavia cade una tegola in testa agli automobilisti ed è lo sciopero dei benzinai programmato per il 17 luglio prossimo. «L'imminente entrata in vigore della comunicazione telematica dei corrispettivi desta forti preoccupazioni nella categoria: non ci sono ancora i nuovi registratori fiscali, c'è un ulteriore costo che si abbatte su benzinai per oltre 10 milioni di euro, mentre l’atteso provvedimento contenuto nel dl Crescita di chiarimento non risolve il problema posto dalle Federazioni di categoria di uno slittamento dell’obbligo al primo gennaio 2020», spiega la Giunta nazionale di Faib che ha deciso di proclamare lo sciopero.

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