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Saldi, domani il via in Sicilia. In Calabria si dovrà aspettare sabato

Da domani 1 luglio scattano i saldi estivi in Sicilia. Previsti inizialmente per il 6 luglio (primo sabato del mese) i saldi sono poi stati anticipati al primo giorno del mese grazie a un accordo tra associazioni di categoria e Regione. In Calabria, invece, si dovrà aspettare sabato, mentre in Campania sono già partiti ieri.

Ma non c'è grande entusiasmo tra commercianti e consumatori: il Codacons non si aspetta nessuna impennata delle vendite durante i prossimi saldi estivi. «Al momento non si registra un particolare interesse dei consumatori per i saldi, e le aspettative dei commercianti rischiano di rimanere deluse - spiega il presidente Carlo Rienzi - Il forte calo della fiducia delle famiglie e l’incertezza sul futuro del paese, congiuntamente alla data di partenza dei saldi fissata per sabato 6 luglio, quando cioè la maggior parte dei cittadini preferirà recarsi al mare, giocano un ruolo determinante sull'andamento delle vendite. I negozianti sono ben consci di tale situazione, non a caso da un lato i saldi partiranno con percentuali di sconto elevatissime, fino al 50% già dai primi giorni di promozione, dall’altro numerosi negozi e catene commerciali hanno già da giorni anticipato la partenza dei saldi in tutta Italia, attraverso promozioni speciali alla propria clientela, anche per far fronte al forte calo delle vendite registrato nei mesi scorsi».

A dare un sostegno non indifferente al commercio, prosegue il Codacons, saranno tuttavia i turisti stranieri, specie russi, cinesi e giapponesi, che affolleranno boutique d’alta moda e outlet approfittando dei saldi. In base alle stime del Codacons, lo scontrino medio italiano si aggirerà attorno ai 65 euro procapite, e le famiglie acquisteranno pochi articoli e di importo contenuto.

Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, che ha analizzato i ribassi effettivamente praticati dai commercianti negli ultimi anni secondo le rilevazioni dell’Istat, stimando il trend di quest’anno, l’abbigliamento registrerà un abbassamento dei prezzi del 21,3%, in netto aumento rispetto ai precedenti saldi estivi, quando lo sconto si era attestato al 19,4%, anche se in lieve diminuzione rispetto a quest’inverno (-21,4%). Le calzature segneranno un ribasso del 20,2%, 2,2 punti percentuali di differenza rispetto al 18% del luglio 2018. Nel complesso, per abbigliamento e calzature lo sconto sarà del 21,1%, in rialzo nel confronto con la scorsa estate (19,1%).

Nel dettaglio, il record della convenienza spetta agli indumenti, che con -23,4% registrano l’abbassamento dei prezzi maggiore, mentre il ribasso minore, come sempre, spetta agli accessori (guanti, cravatte, cinture...), con una flessione dei prezzi del 12,5%, unica voce in peggioramento rispetto ad un anno prima (-12,7%). «Visto il calo delle vendite e la crisi dei consumi, i commercianti hanno pensato bene di tornare ad alzare gli sconti praticati, anche se, come tradizione, gli sconti estivi sono sempre inferiori a quelli invernali, forse condizionati dal maggiore afflusso di turisti», afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. «I dati Istat, comunque, attestano che i ribassi solitamente reclamizzati in vetrina, 70% e 50%, sono ben lontani da quelli effettivi. Insomma, la vecchia abitudine di far magicamente lievitare la percentuale di sconto, gonfiando il prezzo vecchio, è molto diffusa, troppo. Per questo suggeriamo ai consumatori di guardare sempre al prezzo effettivo da pagare e di non farsi incantare da sconti troppo elevati», conclude Dona.

 

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