Dal Nord arriva quasi la metà del pil, delle tasse, degli occupati e degli investimenti. Lo rileva la Cgia secondo la quale "il rischio concreto che il profondo Nord finisca ai margini dell'azione del nuovo Governo Conte".
Le 6 regioni a guida centrodestra (Liguria,Piemonte, Lombardia,Veneto Trentino e Friuli), rischiano, per la Cgia, di non avere molta voce in capitolo sulle decisioni importanti del nuovo Governo benché con un peso economico e occupazionale estremamente significativo per la stabilità e la crescita del Paese.
Oltre al taglio delle tasse e a una ripresa degli investimenti infrastrutturali,"il Nord guarda con attenzione al tema dell'autonomia differenziata. Le 6 regioni del Nord, dagli ultimi dati disponibili, producono complessivamente poco più di 721 mld di euro di valore aggiunto (46,6% totale nazionale). Le imprese private sono 2 milioni (38,1% totale), hanno 8 milioni di lavoratori (48% totale), un export di 336 miliardi (58,2% del totale) e investimenti fissi lordi realizzati di 142 miliardi (49%).
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