A quattro giorni dalla scadenza per la presentazione dell’offerta vincolante per Alitalia, ancora non si vede una schiarita sull'intera operazione di rilancio della compagnia, anzi il quadro sembra essersi fatto più nebuloso, e nel frattempo la liquidità in cassa è scesa a settembre a 310 milioni di euro da 361 di agosto. Le differenze tra Atlantia e Delta sul piano industriale ancora non sono state superate, con la holding dei Benetton che lo considera troppo a favore della compagnia americana. Poi la mossa di Lufthansa, che era uscita formalmente dalle trattative un anno fa e che ora chiede «una partnership commerciale», ha un pò rimescolato le carte in tavola. Per cui sia Fs che Atlantia, secondo quanto trapela, vogliono avere chiarimenti dal colosso tedesco su cosa intenda per partnership commerciale. Oggi il cda di Atlantia si è riunito ed «ha esaminato l’avanzamento del dossier Alitalia», riconvocandosi per martedì prossimo «per le delibere inerenti», ha fatto sapere il gruppo. A questo punto potrebbe esserci un’altra proroga dei termini per l’offerta. «Ci auguriamo che si possa rispettare» la scadenza del 15 ottobre «però considerando che oggi è l’11 ottobre, considerando che in mezzo c'è il weekend, e poi non mi sembra che sia stato ancora sciolto il nodo rispetto alle tematiche che poneva Atlantia, cominciamo ad avere dubbi che si chiuda il 15», ha detto il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, sottolineando poi che il futuro piano industriale di rilancio della compagnia deve avere «zero esuberi» perché «non siamo più disposti a parlare di esuberi». Ma mentre le trattative vanno avanti e le proroghe sulla presentazione dell’offerta si sono susseguite una dietro l'altra, la cassa di Alitalia ha continuato a prosciugarsi. La liquidità tra agosto e settembre si è infatti ridotta di 51 milioni di euro a 310 milioni. «Alitalia non ha bisogno di nuova liquidità se l’operazione si chiude in tempi molto rapidi e c'è la possibilità di far nascere la nuova compagnia con l’immissione di capitali da parte dei nuovi azionisti. Ma se si dovesse rimandare ancora, penso che sia necessario una iniezione di capitali» da parte dello Stato, ha sottolineato Cuscito, spiegando che con quel che resta e «considerando che siamo ai principi della bassa stagione, non so quanti soldi potranno rimanere in cassa nei primi mesi dell’anno prossimo». Ieri il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha escluso ufficialmente che Alitalia abbia bisogno di nuova liquidità. Sul fronte dei conti, a settembre la compagnia ha registrato un calo dei ricavi dal traffico passeggeri del 2,7% a 259,7 milioni di euro rispetto a settembre 2018. Però nello stesso mese ha visto sulle rotte intercontinentali un incremento dei ricavi pari all’1,8% e un aumento dei passeggeri trasportati a 267.575 (+3,6%) rispetto a settembre dell’anno scorso. «Per il ventitreesimo mese consecutivo, i ricavi e i passeggeri relativi ai voli di lungo raggio di Alitalia continuano a crescere», ha sottolineato la società.