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Telefonini, circola l'ipotesi di una tassa sulle sim

Maggioranza in agitazione per l'ipotesi, circolata nelle ultime ore, di una tassa sulle sim telefoniche della clientela business tra quelle al vaglio per il menù della prossima manovra. Il M5S respinge con forza l’ipotesi e punta il dito contro i Dem: "Se qualcuno nel Pd sta pensando di tassare le sim ricaricabili o sottoporre a un ulteriore aggravio la clientela business lo dica chiaramente. Per quanto ci riguarda queste non sono opzioni percorribili o accettabili" fanno sapere fonti qualificate del Movimento.

Parole nettamente smentite da fonti Dem che chiariscono: "Non è una nostra proposta ed in ogni caso è stata già accantonata". Nelle ricostruzioni il tema sarebbe stato sollevato nel vertice fra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il sottosegretario alla presidenza, Riccardo Fraccaro, la viceministra dell’Economia, Laura Castelli, e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. E sarebbe stato proprio quest’ultimo - sempre secondo le ricostruzioni - a chiedere la nuova tassazione sulle telecomunicazioni.

Dal Mef fanno notare che la ricostruzione non corrisponde a verità, tanto più che il vertice a 4 non si è mai tenuto, e in particolare, precisano, nulla è stato deciso su questo tema. "L'ipotesi di tassare le sim ricaricabili preoccupa molto sia noi 5 stelle che le aziende di telecomunicazioni, nonché i consumatori, anche per il grave impatto che avrebbe sullo sviluppo del settore e sul livello occupazionale. Anche le proposte alternative di tassare ulteriormente la clientela business, da più parti sollevate, trova la nostra ferma contrarietà. Saremo fermi su questo». Così il viceministro all’Economia, Laura Castelli, sulle voci circolate in queste ore di un intervento in manovra in questo senso. (ANSA).

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