Arriva una stretta fiscale sulle auto aziendali in "fringe benefit": lo sconto al 30% del valore (ai fini fiscali) di auto e ciclomotori concessi in uso promiscuo, attualmente in vigore per tutti i dipendenti, dal primo gennaio scatterà solo per i veicoli in uso ad «agenti e rappresentanti di commercio». Per gli altri dipendenti i mezzi in «fringe benefit» saranno calcolati per il loro valore pieno, stabilito, come si fa attualmente, su una percorrenza convenzionale di 15mila chilometri annui e in base ai costi chilometrici indicati nelle tabelle dell’Aci entro il 30 novembre. La stretta sulle auto aziendali in "fringe benefit", a quanto si apprende, vale 513 milioni. La norma, contenuta nella bozza della manovra, interviene sulle auto concesse in uso promiscuo ai dipendenti, che oggi concorrono alla formazione del redito per il 30% del loro valore e che invece, a partire dal prossimo anno saranno tassate per l'intero valore. Lo sconto rimarrà per i veicoli in uso ad "agenti e rappresentanti di commercio". La tassa sulle auto aziendali «non è su tutte le aziende, solo le più grosse. Abbiamo aumentato un po' la tassazione sul fringe benefit e solo oltre un certo numero di auto». Lo ha detto il sottosegretario all’Economia Alessio Villarosa (M5S), ospite di 'Un Giorno da Pecora', su Rai Radio1. «Una misura che affossa definitivamente il mercato dell’auto e che colpisce in busta paga circa 2 milioni di lavoratori»: è questo il commento dell’ANIASA, l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore del noleggio veicoli alla misura inserita nella bozza di Legge di Bilancio con cui si aumenta di oltre il 300% la tassazione sull'uso dell’auto aziendale. «Il Governo che, a parole con il Tavolo sull'Auto, dichiara di voler supportare la filiera delle quattro ruote - prosegue la nota - ne sta determinando il collasso. Siamo scioccati da questo atteggiamento schizofrenico che conferma i timori di un’attitudine antindustriale che sembra animare le scelte di questo Governo. Ora - conclude il comunicato - si riesce a scontentare tutti: lavoratori, imprese, settore dell’automotive e del noleggio. Una norma in totale antitesi con le indicazioni emerse dal Tavolo sull'auto presieduto dal Ministro Patuanelli e con l’impegno annunciato dal Governo di forte sostegno all’automotive». «Sono due milioni le auto aziendali che saranno colpite dalla stretta fiscale inserita in manovra, circa l’80% del totale, visto che dovrebbero essere ricomprese solo quelle assegnate alla singola persona, al singolo lavoratore». Così riferisce all’ANSA l’Aniasa, l’Associazione che in Confindustria rappresenta il settore del noleggio veicoli, esprimendo «totale contrarietà verso la stangata prevista in legge di Bilancio. «Si uccide il settore dell’auto e si penalizzano i lavoratori», lamenta. Intanto, in serata, fonti Mef hanno precisato che "l’aumento della tassa sulle auto aziendali sale dal 30 al 60% del valore del fringe benefit e sale al 100% solo per le auto superinquinanti". La norma, si chiarisce, esclude del tutto i veicoli utilizzati a fini commerciali. Per le auto ibride ed elettriche la quota imponibile resterà come adesso al 30% del valore convenzionale, mentre per tutte le altre la quota sarà al 60% (come la media Ocse).