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Lavoro, risalito il gap fra Nord e Sud Italia: 3 milioni di posti in meno

Meno posti di lavoro al Sud Italia, più occupazione nelle regioni del Nord. Una differenza che aumenta sempre di più e che viene fuori dall'ultimo Rapporto Svimez.

"Si riallarga il gap occupazionale tra Sud e Centro-Nord, nell'ultimo decennio è aumentato dal 19,6% al 21,6%: ciò comporta che i posti di lavoro da creare per raggiungere i livelli del Centro-Nord sono circa 3 milioni". E ancora: "La crescita dell'occupazione nel primo semestre del 2019 riguarda solo il Centro-Nord (+137.000), cui si contrappone il calo nel Mezzogiorno (-27.000)", viene sottolineato.

"Dall'inizio del nuovo secolo hanno lasciato il Mezzogiorno 2 milioni e 15 mila residenti, la metà giovani fino a 34 anni, quasi un quinto laureati". Così lo Svimez lancia l'allarme sulla "trappola demografica". In Italia nel 2018 si è raggiunto "un nuovo minimo storico delle nascite", si ricorda, sottolineando che al Sud sono nati circa 157 mila bambini, 6 mila in meno del 2017.

La novità, spiega, è "che il contributo garantito dalle donne straniere non è più sufficiente a compensare la bassa propensione delle italiane a fare figli".

Senza un'inversione di tendenza "nel 2065 la popolazione in età da lavoro diminuirà del 15% nel Centro-Nord (-3,9 milioni) e del 40% nel Mezzogiorno (-5,2 milioni)". Avverte, poi, il direttore Luca Bianchi. Uno scenario questo definito "insostenibile", viste anche le conseguenze economiche: tra meno di cinquant'anni "con i livelli attuali di occupazione, produttività e di saldo migratorio, l'Italia perderà quasi un quarto del Pil, il Sud oltre un terzo". Per Svimez "le possibilità di contenere tali effetti sono legate ad un significativo incremento del tasso di occupazione, in particolare di quello femminile".

Il 2019 vede il Sud entrare in "recessione", con un Pil stimato in calo dello 0,2%, a fronte del +0,3% del Centro-Nord (+0,2% la media nazionale) anche se emerge per il 2020 una "debole ripresa": con il Mezzogiorno che crescerà non oltre lo 0,2% (a fronte dello 0,6% dell'Italia nel complesso).

"L'Italia si allontana dall'Europa" e "il divario Nord-Sud rimane non sanato". E' così che funziona quello che la Svimez definisce come il "doppio" gap a svantaggio del Mezzogiorno. "L'Italia - spiega il direttore Luca Bianchi - segue il profilo di crescita europeo con un'intensità sempre minore e il Mezzogiorno aggancia in ritardo la ripresa e anticipa le fasi di crisi". Guardando alle cifre: "Nel 2018 il PIL del Mezzogiorno è ancora oltre 10 punti al di sotto dei livelli del 2008; nel Centro-Nord mancano ancora 2,4 punti percentuali"

La Svimez giudica "utile il Reddito di cittadinanza" ma sostiene che "la povertà non si combatte solo con un contributo monetario: occorre ridefinire le politiche di welfare ed estendere a tutti in egual misura i diritti di cittadinanza", spiega l'associazione per lo Sviluppo del Mezzogiorno in occasione della presentazione del Rapporto 2019. "Peraltro - sottolinea - l'impatto del Reddito sul mercato del lavoro è nullo, in quanto la misura, invece di richiamare persone in cerca di occupazione, le sta allontanando dal mercato del lavoro".

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