Sabato 21 Dicembre 2024

Dai cani al porno, dall'ombra ai morti: ecco le tasse più strane ideate in Italia

Dai cani al porno, dall'ombra ai morti: le tasse nell'in Italia non hanno proprio risparmiato proprio nulla. E sono davvero tante le tasse bizzarre che sono state pensate e anche messe in atto dallo Stato dall'Unità a oggi. Molte hanno suscitato stupore, alcune grandi polemiche, altre semplicemente ironia ma di sicuro sono apparse tutte quantomeno fantasiose. E se in epoca di Roma imperiale Vespasiano aveva inventato la tassa sulla raccolta delle urine e Augusto quella sul celibato (molto prima di Mussolini) anche in epoca Repubblicana (cioè negli ultimi 73 anni) il legislatore italiano non si è fatto mancare idee "controverse": tra queste va sicuramente menzionata la tassa sulle tasse, cioè l'aggio pagato al riscossore. Ma ecco un elenco delle tasse più curiose. LA TASSA SUI CANI A prevedere un’imposta comunale sugli amici a quattro zampe fu il regio decreto n. 1393 del 1918, che divenne obbligatorio nel 1931 e fu abrogato definitivamente solo nel 1991. Il tributo aveva tra i suoi scopi monitorare la custodia di animali che, in tempi caratterizzati da standard igienici inferiori, diffondevano numerose malattie. Due anni fa si riparlò di reintrodurre l’imposta per chi non sterilizzava il proprio cane ma si temette poi che alcuni padroni avrebbero preferito abbandonare il quadrupede per risolvere il problema alla radice. Nella città spagnola di Zamora è stato invece introdotto da poco un tributo per i possessori di cani che finanzierà le spese eccezionali di pulizia di strade e parchi causate dai padroni che non raccolgono gli escrementi. LA PORNOTAX Proposta per la prima volta nel 2002 da Vittorio Emanuele Falsitta, deputato di Forza Italia, l’aliquota speciale del 25% sul materiale pornografico, stampato o audiovisivo, diventò un caso internazionale (ne parlò anche The Economist, che la bollò come "inutile e moralista") ed ebbe un cammino parlamentare travagliato. Cassata allora dalla commissione Bilancio della Camera, causò un aspro dibattito nel centrodestra. Daniela Santanchè ne fece una battaglia personale e lottò perchè non fosse esclusa nuovamente dal maxiemendamento alla finanziaria 2005. Il decreto attuativo sarebbe però arrivato solo nel marzo 2009. A essere colpite anche le pubblicazioni tese a sfruttare la «credulità popolare», ovvero gli annunci di maghi, cartomanti et similia. Difficile immaginare che il gettito oggi sia degno di nota: il porno si fruisce ormai solo su internet e riviste e videocassette sono diventate materiale per nostalgici. ORO (NERO) ALLA PATRIA L'anno scorso Matteo Salvini promise di abbassare le accise sulla benzina eliminando i tributi che erano stati introdotti sul carburante nei decenni precedenti per finanziarie spese straordinarie come, per citarne solo alcuni il finanziamento della missione militare in Libano del 1983, gli interventi di ricostruzione dopo calamità come il disastro del Vajont (1963) e il terremoto del Belice (1968), e, addirittura, la guerra d’Etiopia del 1935. In realtà tali voci erano state sostituite da un’accisa unica strutturale dal Testo Unico del 1995. Nondimeno, dal conflitto coloniale erano allora trascorsi ben sessant'anni. E’ invece ancora in vigore la tassa per finanziare la bonifica delle paludi, imposta nel 1904 dal governo Giolitti. LA TASSA SULLE TASSE Il termine tecnico è «aggio» e indica la remunerazione che l’agente della riscossione percepisce per la sua attività. Fino al 2012 era fissato al 9% delle somme riscosse poi, complice la crescente impopolarità di Equitalia, fu progressivamente ridotto. Gli «oneri di riscossione» (oggi si chiamano così) sono ora pari al 6%, percentuale che scende al 3% qualora si saldi la cartella entro 60 giorni dalla notifica. LA TASSA SUI MORTI Nemmeno l’ultimo viaggio è gratis. C'è una lunga serie di tributi che le amministrazioni comunali possono esigere dalla famiglia di un defunto. Si va dalla tassa per il rilascio del certificato di constatazione di morte al diritto fisso sul trasporto dei defunti, dalla tassa per la manutenzione all’imposta di bollo sulla domanda di affido personale delle ceneri e sulla loro dispersione. La situazione varia da città a città. C'è chi non fa pagare nulla, chi esige solo una marca da bollo e chi, come il Comune di Roma, chiede fino a 490 euro all’anno per un loculo provvisorio. LA TASSA SULL'OMBRA Dal 1997 la legge consente ai comuni di esigere un tributo dai locali commerciali dotati di insegne o tende che sporgano sul suolo pubblico. Basta una semplice delibera per esigere dall’esercente un tributo che va dai 2 agli 8 euro per metro lineare. Va detto che sono pochissime le amministrazioni comunali che hanno avuto il coraggio di introdurla. Tra esse, nel 2014, il comune di Pomezia. Il largo margine applicativo consentito dalla Tosap (la tassa di occupazione del suolo pubblico) ha finito per colpire anche le abitazioni private. E’ il caso del comune di Agrigento, che nel 2008 decise di tassare i ballatoi. Tassabili anche i gradini che sporgono sul marciapiede. LA TASSA SUL TRICOLORE Se negli Stati Uniti è comune vedere la bandiera a stelle e strisce sventolare dalle abitazioni private, in Italia - con le eccezioni dei Mondiali e degli Europei di calcio - è un’evenienza ben più rara. A scoraggiare tali manifestazioni di patriottismo contribuisce il Decreto Legislativo 507 del 1998, che assimila l’esposizione del tricolore alla pubblicità e impone un pagamento di 140 euro all’anno. Non sono invece previsti tributi per gli stendardi regionali ed europei.

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