Il conto alla rovescia è agli sgoccioli. Mancano appena 4 giorni alla data di giovedì 21 novembre, termine da tempo fissato per la presentazione di un’offerta vincolante per Alitalia.
Ma, mentre si lavora per mettere a punto gli ultimi dettagli della compagine che dovrebbe rilevare Alitalia, composta da Delta Airlines, Fs e Atlantia con una partecipazione del ministero dell’Economia, gli occhi sono puntati sulla giornata di lunedì quando il cda di Lufthansa potrebbe prendere una posizione definitiva sul dossier.
La compagnia tedesca guidata da Carsten Spohr mantiene un piede nelle trattative: se infatti da un lato ha ribadito più volte che non sarebbe interessata ad un intervento nell’equity, dall’altro è tornata a sottolineare nei giorni scorsi l'importanza di «un giusto partner commerciale» per far «tornare Alitalia una compagnia premium». In passato le avances dei tedeschi si erano infrante su diversi scogli.
Lufthansa ha sempre chiesto una compagnia risanata con un punto fermo sul taglio del personale: 5mila esuberi richiesti contro i 2.500-2.800 previsti da Delta. D’altro canto anche sul fronte di Delta, resta però qualche nodo da sciogliere, a cominciare da quello dei voli a lungo raggio con la compagnia americana che non vuole far danno ad Air France-Klm, di cui ha il 10%.
Non è chiaro quindi se una possibile decisione del board tedesco potrebbe tornare a sparigliare il lavoro che si sta compiendo in casa Fs e che potrebbe anche richiedere qualche giorno in più rispetto a giovedì, data entro la quale, comunque, si dovrebbe mettere il punto sulla compagine.
Per ora, Delta si è mostrata inamovibile confermando il suo impegno per un investimento di 100 milioni nella nuova Alitalia con una quota del 10% nonostante i tentativi di Fs ed Atlantia di impegnare il partner con una quota più significativa. Il restante peso, oltre all’intervento del Mef nella newco con un 15%, spetta quindi a Fs ed Atlantia con un 37,5% ciascuno.
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