Domenica 22 Dicembre 2024

Carceri, progetti per il reinserimento nel mondo del lavoro a Messina e Catanzaro

Reinventarsi pasticceri, fornai, operatori ecologici, sarti. Apprendere un mestiere e, magari, trovare anche un impiego stabile. Una prospettiva che potrà realizzarsi grazie agli 8 progetti, selezionati con il Bando «E vado a lavorare», per il reinserimento socio-lavorativo dei detenuti nelle regioni del Mezzogiorno. L’iniziativa, alla seconda edizione, è promossa dalla Fondazione CON IL SUD nell’ottica di affermare il principio del fine rieducativo della pena e con l’obiettivo di dare una reale «seconda possibilità» alle persone che si trovano in regime di detenzione ordinario e/o in regime alternativo alla detenzione. Gli 8 progetti, selezionati su un totale di 88 proposte presentate da partenariati che comprendono almeno una struttura penitenziaria e due enti del Terzo Settore, coinvolgeranno 273 detenuti (tra cui minori, LGBT, pazienti psichiatrici) in 14 diversi istituti penitenziari e 3 carceri minorili del Sud Italia. Interessati anche 5 uffici per l’esecuzione penale esterna e 1 ufficio servizi sociali per minori. Complessivamente, gli interventi saranno sostenuti con 2,34 milioni di euro di risorse private. Sono 3 i progetti in Sicilia (province di Siracusa, Palermo, Catania, Messina, Caltanissetta), 2 in Campania (entrambi a Napoli); 1 in Calabria (Catanzaro) e 1 in Sardegna (Cagliari). Infine, 1 progetto multiregionale (interessando in Puglia le province di Lecce, Bari, Taranto, Trani; in Basilicata Matera e in Campania Napoli). In allegato le schede dei progetti. Si va dall’avvio di nuove cooperative sociali - anche su desiderio degli stessi detenuti - per la produzione e distribuzione di taralli, dolci, biscotti e altri prodotti da forno (coinvolgendo anche chef stellati); al rafforzamento di realtà imprenditoriali esistenti tra cui una lavanderia, un’impresa specializzata in prodotti da forno e catering, una sartoria sociale; all’inserimento lavorativo in un’azienda profit che lavora nel settore della raccolta dei rifiuti. Gli interventi prevedono, inoltre, percorsi formativi finalizzati all’avvio delle attività d’impresa, servizi di supporto e accompagnamento psicologico e professionale, laboratori artigianali, consulenze legali, interventi a favore dei familiari dei detenuti e lavori di pubblica utilità. Per 146 detenuti (circa la metà di coloro che parteciperanno ai progetti) sono previsti tirocini retribuiti. 115 sono invece gli inserimenti lavorativi attesi entro il termine delle iniziative, di cui 47 con contratto a tempo indeterminato. «Sostenendo questi progetti vogliamo ancora una volta sottolineare che la detenzione debba necessariamente avere un fine rieducativo, così come sancito dalla nostra Costituzione - ha dichiarato Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD. Il carcere non può e non deve essere solo il luogo in cui scontare una pena, quelle quattro mura dovrebbero rappresentare anche il punto di partenza per una nuova vita. E questo cambiamento può realizzarsi concretamente attraverso il lavoro: dà dignità, ma dà anche motivazioni e soddisfazioni per ripartire su nuove basi».

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