Acconto Irpef da pagare entro il 2 dicembre: i contribuenti verseranno in media 3 mila euro
Scade il 2 dicembre il termine per pagare l'acconto Irpef. La scadenza naturale sarebbe stata il 30 novembre, ma trattandosi di un sabato la data slitta al lunedì successivo, quindi il 2. Ammonta a 3.080 euro l’importo medio versato da ogni contribuente per l’acconto Irpef: lo rende noto l’Ancot, Associazione Nazionale Consulenti Tributari, ricordando che il mese di novembre coincide con il periodo per il calcolo e il pagamento degli acconti delle imposte. Da un’analisi sugli acconti delle imposte versate relativi ai redditi Irpef indicati nelle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2018 relative ai redditi del 2017 con riferimento ai dati del Ministero delle Finanze, emerge che complessivamente gli acconti sono stati versati da 5.061.074 contribuenti per un ammontare complessivo pari a 15.612.249mila euro per un importo medio pari a 3.080 euro. Analizzando l’importo medio emerge che al primo posto della graduatoria regionale compare la provincia autonoma di Bolzano in Trentino Alto Adige con 4.960 euro, seguita da Lombardia con 4.180 euro e la provincia autonoma di Trento in Trentino Alto Adige con 3.550 euro. Ultime la Basilicata e il Molise. A seguire gli importi medi versati dai contribuenti come acconto nelle varie regioni italiane sono stati i seguenti: Veneto 3.500 euro; Lazio 3.370 euro; Liguria 3.280 euro; Emilia Romagna 3.270 euro; Toscana 3.220 euro; Piemonte 3.160 euro; Friuli Venezia Giulia 3.060 euro; Marche 2.720 euro; Campania 2.340 euro; Umbria 2.220 euro; Sardegna 2.180 euro; Abruzzo 1.960 euro; Sicilia 1.910 euro; Puglia 1.900 euro; Calabria 1.780 euro; Basilicata 1.700 euro e Molise 1.520 euro. Le cifre sono relative agli importi che il contribuente è tenuto a versare come anticipo dell’imposta sui redditi dovuta per l’anno in corso. Tale importo è stabilito in una percentuale da applicarsi all’imposta (al netto delle ritenute e dei crediti), risultante dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo precedente. «Gli importi comprendono anche gli acconti dell’imposta sostitutiva versati dai contribuenti ex minimi con riferimento all’anno d’imposta 2017» spiega il presidente nazionale dell’Associazione Celestino Bottoni aggiungendo che «comprende anche gli acconti dell’imposta sostitutiva versati dai contribuenti che sono fuoriusciti dal regime fiscale di vantaggio nel 2017 e i crediti riversati a seguito di atti di recupero per indebito utilizzo in compensazione di crediti Irpef».