La nuova Rc auto "familiare" introdotta nel dl fisco potrebbe dimezzare i costi delle assicurazioni per le famiglie secondo uno studio. Ma non tutti sono tutti sono d'accordo sull'impatto positivo della misura: secondo l'Ania, infatti, nel lungo periodo potrebbe produrre effetti contrari con costi maggiori per le famiglie con un solo mezzo. L’introduzione a partire dal prossimo anno della cosiddetta RC auto familiare, prevista da un emendamento al decreto fiscale, potrebbe far risparmiare ad una famiglia fino al 53%. E’ il calcolo di Facile.it che ha realizzato una simulazione su tre città campione, Milano, Firenze e Bologna, considerando una famiglia composta da 4 membri che assicura 2 automobili e due 2 scooter. Il nuovo emendamento consentirà infatti ad un nucleo familiare di assicurare tutti i veicoli, indipendentemente che si tratti di un mezzo a due o quattro ruote, usufruendo della migliore classe di merito presente all’interno del nucleo. Secondo lo studio, a Milano il risparmio sarebbe di 690 euro, a Firenze anche di mille euro e a Bologna di 810 euro. Secondo Facile.it, a Milano si potrebbe risparmiare fino al 48%; la media delle migliori tariffe disponibili per assicurare un veicolo a quattro ruote in prima classe è infatti pari a 234,7 euro, mentre per assicurare uno scooter di cilindrata 100cc il miglior prezzo per chi guida in quattordicesima classe è pari a 484 euro, valore che scende a 138 euro se l’assicurato è in prima classe. Per una famiglia con due auto intestate ai genitori, entrambi in prima classe di merito, e due scooter assicurati in quattordicesima classe, il costo totale sarebbe pari a oltre 1.430 euro l’anno. Con la normativa vigente, non è possibile traferire la classe di merito dall’auto ad un veicolo a due ruote quindi, anche se in prima classe di merito, i genitori che assicurano per la prima volta uno scooter o una moto devono partire dalla quattordicesima classe. Con la nuova norma, invece, la classe di merito maturata sull'auto passerebbe anche alle due ruote con un risparmio, per la famiglia milanese, di circa 690 euro, vale a dire circa il 48% in meno rispetto a quanto pagherebbe oggi. A Firenze la media delle migliori tariffe disponibili calcolate da Facile.it per assicurare un veicolo a quattro ruote in prima classe di merito è pari a 328,5 euro. Se si guarda alla migliore tariffa disponibile sul comparatore per assicurare un veicolo a due ruote di cilindrata 100cc, invece, il premio è pari a 142 euro se si è in prima classe di merito, ma schizza fino a 670 euro per chi è in quattordicesima classe. Considerando una famiglia che assicura 2 auto in prima classe di merito e 2 scooter in classe 14, la spesa totale sostenuta sfiorerebbe addirittura i 2.000 euro. Con l’entrata in vigore della nuova norma, invece, la classe di merito dei due scooter passerebbe dalla quattordicesima alla prima, con un risparmio complessivo del 53%, vale a dire oltre 1.000 euro in meno. A Bologna la media delle migliori tariffe disponibili per assicurare un veicolo a quattro ruote in prima classe di merito a Bologna è pari a 293 euro. Per uno scooter 100cc, invece, la miglior tariffa disponibile sul comparatore va da 145 euro per chi guida in prima classe di merito a 549 euro per chi è in quattordicesima. Secondo la simulazione, oggi una famiglia bolognese con 2 auto in prima classe di merito e 2 scooter in quattordicesima classe pagherebbe, complessivamente, quasi 1.690 euro. Con l’entrata in vigore della nuova norma, invece, il costo complessivo calerebbe del 48%, con un risparmio di circa 810 euro. Ma sulla norma sull'rc auto 'familiare' introdotta nel dl fisco, l'Ania, Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, pone le sue perplessità: «Lungi dal produrre gli effetti utili attesi, finirebbe per impattare negativamente sui prezzi soprattutto a danno degli utenti più virtuosi e delle famiglie presumibilmente appartenenti alle classi meno agiate che posseggono un solo mezzo». Secondo l'Ania «si interromperebbe il trend virtuoso di riduzione del premio medio, che prosegue ininterrottamente dal 2012 e che ha visto negli ultimi anni un calo complessivo di oltre il 27 per cento (fonte IVASS) e una riduzione del gap che ci separa dalla media dei principali Paesi europei del 66 per cento». «I proclami entusiastici con cui è stata accolta l’approvazione dell’emendamento rc auto sono una vittoria di Pirro». Dice l'Ania. «Quel che si legge, e cioè che con la nuova norma le famiglie italiane prenderanno 'finalmente una boccata d’ossigeno', potendo contare su un forte risparmio sul premio della rc auto, non corrisponde a realtà. Al contrario - spiega l’Ania - questa disposizione, se definitivamente approvata, condurrebbe a conseguenze davvero distorsive per la sostenibilità del sistema assicurativo della rc auto, a danno di tutti gli utenti». «L'emendamento approvato, al di là di alcune incongruenze applicative poste dalla stessa formulazione del testo - fa notare l’Ania - prevede un’estensione della disciplina sulla classe di merito più favorevole dei componenti della famiglia anche nel caso di 'rinnovo' della polizza rc auto per veicoli già di proprietà e a qualunque categoria essi appartengano. Il che, tra l’altro, vuol dire che, alle condizioni previste dalla norma (la mancanza di sinistri nell’ultimo quinquennio attutisce solo parzialmente gli effetti), il dato sugli incidenti causati da ciascun assicurato si azzera in fase di rinnovo, impedendo di valorizzare le condotte di guida virtuose a scapito di quelle meno prudenti o, addirittura, troppo disinvolte. Il meccanismo diventa così ancor più antitetico rispetto ai principi base della più sana mutualità assicurativa, a danno evidente soprattutto di coloro i quali, in quanto single o membri di famiglie in cui vi è un solo veicolo, non potrebbero avvalersi delle nuove agevolazioni. Nessuna equa ridistribuzione degli oneri e dei costi, anzi! Ma non solo. L’assicurazione della rc auto, a forte vocazione sociale, persegue da sempre finalità protettive, preventive ed educative a tutela degli utenti della strada. La compartecipazione dell’assicurato al costo dell’operazione assicurativa in ragione del suo stile di guida e della sua sinistrosità costituisce prima garanzia per tutti i cittadini, disincentivando condotte spericolate o comunque imprudenti. Cancellare la 'storià pregressa di ciascun conducente in sede di rinnovo equivale, perciò, a negare i principi di fondo che dovrebbero regolare il settore». «E' del resto noto - prosegue Ania - che il fattore che più incide sull'entità dei premi è, naturalmente, il costo di una sinistrosità che deve essere controllata e contenuta - prima ancora che per i suoi riflessi assicurativi - per presidiare le superiori esigenze della sicurezza stradale. E, dunque, quel che ci si dovrebbe attendere da un legislatore illuminato è la messa in assetto di regole che incentivino, anzichè depotenziare, comportamenti e stili di guida corretti e virtuosi. Il tutto non attraverso provvedimenti occasionali, buttati lì nel calderone, ma nell’ambito di una rivisitazione aggiornata, organica ed unitaria della delicata materia della rc auto e della sua assicurazione obbligatoria». «Ed è appena il caso di sottolineare come quest’ultimo provvedimento, lungi dal produrre gli effetti utili attesi, finirebbe in ogni caso per impattare negativamente sui prezzi soprattutto a danno degli utenti più virtuosi e delle famiglie presumibilmente appartenenti alle classi meno agiate che posseggono un solo mezzo. Si interromperebbe così - conclude - il trend virtuoso di riduzione del premio medio rc auto italiano, che prosegue ininterrottamente dal 2012 e che ha visto negli ultimi anni un calo complessivo di oltre il 27 per cento (fonte Ivass) e una riduzione del gap che ci separa dalla media dei principali Paesi europei del 66 per cento».